Ogni tanto, quando si parla della ricchezza passata del riparto fiscale della Valle d'Aosta, ormai molto ridimensionato rispetto agli "anni d'oro" tra tagli e regole nella possibilità di spesa, capita di pensare a quanti anni poveri ci siano stati durante la nostra prima autonomia.
...continuaIn queste ore sto ricevendo nella posta elettronica di consigliere regionale una mail standard, con lievi personalizzazioni, da parte dei firmatari della petizione sulla "Aosta - Pré-Saint-Didier".
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Io non so se tutti sappiano che cosa sia lo "Gangnam style": si tratta di un genere musicale, di ballo, fatto di video esilaranti montati in un certo modo e direi alla fine di un fenomeno di costume legato ad un rapper sudcoreano, tale Psy, che ha segnato il 2012.
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In questi giorni sto piuttosto bene, non ho particolari mal di pancia e osservo con curiosità le cose del mondo con uno spirito pre-natalizio che deriva proprio dall'imminenza delle festività.
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Immagino, ma ce lo dirà più tardi l'Auditel, che siano stati molti a seguire ieri sera in prima serata su "Rai1" il lunghissimo monologo di Roberto Benigni attorno alla Costituzione italiana.
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I programmi elettorali, che alle elezioni regionali in Valle d'Aosta fanno parte integrante della presentazione delle liste e degli eventuali apparentamenti, sono un esercizio interessante, cui ho collaborato in passato, così come ho sempre scritto di mio pugno i programmi per le elezioni politiche o europee, quando sono stato candidato e dunque parte attiva nell'organizzazione delle campagne elettorali.
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Ieri al Congrès unionista c'era chi, fra i cronisti presenti ma anche fra i congressisti, si aspettava «sangue e arena», immaginando che si sarebbe creato un clima da "Plaza de toros" - noi diremmo da "Bataille des reines" - o simile all'ambiente di quei gladiatori che nell'Augusta Praetoria di epoca romana si saranno pure esibiti nei combattimenti.
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Quando l'orrore irrompe in casa e finisce per inchiodarti alla televisione sei occupato nelle cose quotidiane: un pacco che si aggiunge sotto l'albero, una telefonata per la politica e le sue attese, due chiacchiere sulla neve e sulla cena tra poco in tavola.
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L'Unione europea incombe e invade la nostra vita quotidiana molto più di quello che possiamo pensare.
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Giuro che fino all'anno prossimo non scriverò mai più nel mio post il nome "Silvio" ed il cognome "Berlusconi".
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