È stata una bella campagna elettorale, piena di incontri ed è importante che ciò avvenga in una vita politica valdostana che, per fortuna, è già ordinariamente di prossimità.
Sono tanti anni che mi occupo di politica e non ho mai perso la passione e la voglia di affrontare problemi da risolvere. L’esperienza di questi giorni ha aggiunto un tocco in più all’entusiasmo sempre vivo.
Ho lavorato nei diversi ruoli elettivi a Roma, a Bruxelles e ad Aosta, guardandomi attorno senza mai essere chiuso alle novità, che tengono viva l’attenzione e la reattività. L’ho fatto sempre in squadra, sapendo che solo assieme si possono raggiungere grandi risultati.
Appartengo ad una generazione che ha ricevuto dai propri genitori in dono l’etica del lavoro. Questo vuol dire mettere la testa e il cuore nelle cose da fare, senza mai mollare. Ci sono momenti difficili e questioni da affrontare?
Cocciutaggine e impegno sono indispensabili per vivere intensamente, com’è stato per me, la politica italiana e quella europea. Immersioni totali in Istituzioni che vanno comprese a fondo e frequentate con la testa alta, quando si è interpreti della propria comunità e ci si attiene agli impegni assunti per rispetto del mandato ottenuto.
Ho cercato di farlo sempre al meglio, studiando e applicandomi, tessendo rapporti umani e politici, avendo nell’onestà personale un punto di riferimento.
Ora, a poche ore dal voto, chiedo ancora una volta - come già in passato - la fiducia degli elettori e non la tradirò, perché quel che si stipula con il voto è un patto che ho sempre rispettato.
Viviamo in un mondo complesso e persino pericoloso, in cui - mai come ora - bisogna scegliere la serietà e le garanzie offerte dall’Union Valdôtaine, salda nel suo patrimonio di idee e valori e nel ruolo di difensore dei diritti nei valdostani.
Solo così si può avere la necessaria autorevolezza a difesa dell’Autonomia valdostana, senza aver bisogno per le nostre Istituzioni di chi, dall’esterno, vorrebbe dire a noi cosa fare e dirigere le nostre decisioni, come se fossimo bambini da prendere per mano.
Vorrei ancora una volta essere utile alla Valle d’Aosta e fare un ordinato passaggio delle consegne, trasferendo ai più giovani quel patrimonio di conoscenze e contatti, che ho ottenuto nei ruoli coperti grazie al voto dei valdostani.
Sono stato un giovane deputato con esperienze alla Camera, proseguite in Europa prima al Parlamento europeo e ancora oggi al Comitato delle Regioni. Sono stato Presidente della Valle e Assessore alla Regione e poi nominato in altri ruoli. Ciò è avvenuto per tanti anni nell’Union Valdôtaine e poi nell’area autonomista, per poi tornare nell’UV, che ho sempre considerata casa mia.
Una scelta vissuta anche attraverso una storia familiare, che parte dalla Jeune Vallée d’Aoste per arrivare 80 anni fa alla fondazione del Mouvement e poi al ruolo negli anni successivi di Séverin Caveri, mia stella polare per la sua cultura e l’esprit de finesse in politica.
A lui mi ispiro e nel solco del suo pensiero ho avuto sempre a cuore il destino della Valle, essendone portavoce, facendo sempre presente poteri e competenze della nostra Regione autonoma. Lavorando con risultati concreti nel rafforzamento del nostro Statuto e del corpus giudico che ne consegue. Ma anche con interessi più vasti verso i problemi della montagna, delle minoranze linguistiche e delle autonomie speciali.
Mi auguro di essere ancora considerato utile e riaffermo qui la saldezza delle mie idee e la consapevolezza di quante cose ci siano da fare proiettandoci verso l’avvenire, rimboccandoci le maniche.