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03 ago 2015

La fantasia al potere per feste e sagre

di Luciano Caveri

Dopo la "Festa della calce" (avete letto bene proprio l'ossido e l'idrossido di calcio, ottenuti per decomposizione termica del calcare!), proposta a Brusson in un'appassionante tre giorni, si prepara la risposta altrettanto ingegnosa di altri Comuni valdostani per animare con analoga originalità l'estate valdostana. Siamo in grado di fornirvi qualche interessante anteprima, senza svelare troppo. E' pronta, in una vallata laterale, la "Festa della cazzuola", l'attrezzo del muratore, di forma triangolare, per distribuire la calcina, che pare dunque essere in continuità e analogia con la proposta di Brusson. Piena di emozioni si annuncia la prevista sfida a cazzuolate fra gruppi di muratori provenienti da tutte le Alpi così come è attesa la conferenza del linguista Furio Pistilli sull'etimologia del termine cazzuola, da cui deriva anche la celebre espressione gergale "cazzo" (pene), che verrà poi nella stessa serata illustrata al pubblico con esempi concreti dalla pornostar russa Alina Kokorin.

Sullo stesso piano nel filone si è inserita la nota stazione sciistica aggredita nel dopoguerra da orrendi condomini, che propone una bella due giorni sul cemento. Oltre a suggestive costruzioni in cemento armato nei pressi della palestra di roccia con esibizione delle Guide locali con salita a mani nude e alla sfilata di betoniere d'epoca ("bétumeuse" nel patois locale), lo chef francese, Adolphe Ciment, proporrà gustosi "finger food" realizzati in cemento idraulico. Di altro tenore, dal volto umano, la risposta di una ridente (sic!) località dell'alta Valle, che in ossequio alla clientela anziana proporrà la spassosa "Sagra della dentiera". E' prevista un'attesa mostra che partirà dalle prime dentiere fatte con schegge di zanne di mammut fino alle dentiere della "Ferrari" con microchip che riconoscono l'interlocutore cui sorridere e quello da mordere. Sono previste degustazioni delle diverse paste collose per tenere attaccate la dentiera al palato e prove di "bungee jumping" nel ponte sull'orrido con gli ardimentosi che si gettano con l'elastico attaccato alle dentiere. Una famosa località ai piedi del Monte Bianco è pronta ad un fine settimana ad alto tenore culturale sull'importanza della "Ciaccona" nella Storia. Come si legge nel programma: "Forma musicale comparsa in Spagna all'inizio del XVII secolo, forse importata dall'America centro-meridionale, poi passata in Francia e in Italia assumendo due aspetti distinti. La ciaccona francese, usata come aria di danza a carattere simile alla sarabanda, venne usata anche da J.S. Bach in alcune opere per organo; la ciaccona italiana, più cadenzata, confusa o unita alla passacaglia e alla sarabanda, venne coltivata da C. Monteverdi e costituì una delle forme principali della scuola veneziana del secondo Seicento". Oltre a gruppi musicali che suoneranno e in certi casi danzeranno pure in tutte le frazioni del paese e all'obbligo per i turisti di abbigliarsi con costosi costumi d'epoca venduti in apposito mercatino, la musicologa Francesca Larier - unica valdostana presente in tutto il programma, perché il local non fa chic - presenterà la scoperta di una originale ciaccona valdostana, che veniva suonata in occasione della désarpa delle capre. Ma la più scoppiettante sagra estiva è l'ammiccante proposta di un paesino della media Valle che organizza la "Festa dell'aria". Attenzione: nulla a che fare con aerei, alianti, elicotteri e affini. Si tratta, invece, di una trasgressiva tre giorni dedicata alle rumorose emissioni di gas intestinali, variamente definite in lingue e dialetti (un opuscolo sul tema verrà regalato ai partecipanti). Oltre alle gare apposite (singole, di coppia ed a baraonda), ci saranno un cineforum, giochi per i bambini (per salubrità all'aperto) e la gradita presenza di un gruppo di "Jodel" della Val Passiria che canta senza bisogno di accompagnamento musicale, impiegando solo fagioli a "chilometri zero". Ci aspetta un'estate ricca di novità e si ringraziano gli sponsor istituzionali (Assessorati cultura, turismo e Presidenza del Consiglio), perché finalmente si esce dal recinto delle solite cose e dall'angusta visione valdostana e ci si apre al mondo produttivo e culturale d'importazione.