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16 giu 2014

La polemica sull'illuminazione pubblica

di Luciano Caveri

Ieri i giornali hanno massacrato "Mister spending review", Carlo Cottarelli, che improvvidamente ha scritto sul suo blog di un tema che, in tempi di vacche magre, può facilmente essere colto nel suo lato più ridicolo. Mi riferisco alla vecchia questione, già sollevata nel 2012 con il Governo Monti, nota come "cieli bui", contenuta con apposita norma nel testo del "Patto di stabilità", venendo poi stralciata, ma che così risultava: "1. Per finalità di contenimento della spesa pubblica, di risparmio di risorse energetiche, nonché di razionalizzazione ed ammodernamento delle fonti di illuminazione in ambienti pubblici, con decreto del Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture, nonché con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro ... giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti standard tecnici di tali fonti di illuminazione e misure di moderazione del loro utilizzo fra i quali, in particolare: a) spegnimento dell'illuminazione ovvero suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne; b) individuazione della rete viaria ovvero delle aree, urbane o extraurbane, o anche solo di loro porzioni, nelle quali sono adottate le misure dello spegnimento o dell'affievolimento dell'illuminazione, anche combinate fra loro; c) individuazione dei tratti di rete viaria o di ambiente, urbano ed extraurbano, ovvero di specifici luoghi ed archi temporali, nei quali, invece, non trovano applicazione le misure sub b); d) individuazione delle modalità di ammodernamento degli impianti o dispositivi di illuminazione, in modo da convergere, progressivamente e con sostituzioni tecnologiche, verso obiettivi di maggiore efficienza energetica dei diversi dispositivi di illuminazione. 2. Gli enti locali adeguano i loro ordinamenti sulla base delle disposizioni contenute nel decreto di cui al comma 1. Le medesime disposizioni valgono in ogni caso come principi di coordinamento della finanza pubblica nei riguardi delle regioni, che provvedono ad adeguarvisi secondo i rispettivi ordinamenti". Cottarelli torna all'attacco e l'incipit del suo intervento sul blog è questo: «Circolano da qualche tempo nell'ambiente degli analisti economici delle grandi banche internazionali alcune fotografie che vengono utilizzate per illustrare il persistente spreco di denaro pubblico nel nostro Paese. Si tratta di foto dell'Europa di notte prese da satelliti. Le foto non richiedono molti commenti: come vedete, le luci splendono nel cuor della notte sullo stivale. Il resto dell'Europa appare molto meno illuminato con l'eccezione del Belgio, di Londra, parti dell'Inghilterra e, naturalmente, della "Ville Lumière"». A parte il momento scelto, di un certo raffreddamento nei rapporti di Cottarelli con il presidente Matteo Renzi (che forse pensava di avere maggior "copertura finanziaria" da tagli prospettati) e il buonsenso che bisognerebbe avere nel valutare anche il tasso di densità di popolazione nelle zone più illuminate, non bisogna negare che il tema non si presti solo ad ironie e allo scherzo. Anche se faccio fatica a immaginare gli analisti internazionali che si passano di mano in mano, scandalizzati, le foto satellitari dell'Italia notturna troppo illuminata, come segno che siamo spreconi… Il caso valdostano potrebbe sviluppare, però, buone pratiche. La corrispondenza fra i costi delle parcelle professionali e i montanti finanziari di un'opera pubblica hanno creato anche in Valle degli impianti di illuminazione esagerati, di cui potrei tracciare qualche segno su di una mappa. Così come, senza dubbio, ci sono impianti vecchi e molto energivori, che andrebbero opportunamente modificati. Credo che, in certe situazioni e pur sapendo che una buona illuminazione significa sicurezza stradale in certi posti e un antidoto contro i furti, immaginare fotocellule che, in certi orari nella notte profonda, accendano gli impianti solo in caso di passaggio di persone o mezzi, non penso proprio sia una baggianata. Sarebbe forse interessante, tenendo infine conto che alcune statistiche ci assegnano un elevato costo pro capite per l'illuminazione pubblica, che la Regione proponesse ai Comuni una "mappatura", che consentisse poi interventi non a casaccio, ma con motivazioni solide. Piacerebbe anche a Cottarelli…