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20 ott 2013

Arrivano le "reines"

di Luciano Caveri

Per motivi di lavoro, mi occuperò, nel fine settimana, delle "reines". L'ho fatto molte volte in passato e penso di essere stato il primo a fare la telecronaca in diretta dell'evento. So che fuori Valle il fenomeno può far sorridere, ma è indubbio che ci troviamo di fronte - con certi pregi e qualche difetto - ad un momento sociale antico e moderno. Un punto di giunzione superstite con quella parte rurale della comunità un tempo maggioritaria e oggi ridotta al lumicino. Antico perché questa storia dei combattimenti fra bovine è vecchia quanto l'esistenza di questi animali allo stato brado. Poi, con il loro addomesticamento, questi scontri per la supremazia nelle mandrie sono diventati occasione per divertimento per noi esseri umani. La modernità sta nelle reinterpretazione, con canoni sportivi da torneo di calcio, dei "combat", che sono ormai usciti da un ambito esclusivamente contadino per diventare espressione culturale a tutto tondo. Raccontare di loro, delle "regine", diventa in sostanza un'occasione per entrare dalla porta principale in un ambito più vasto, che è fatto dall'agricoltura di montagna e dai suoi prodotti tradizionali. Un settore in continua trasformazione, che ormai vive sul filo del rasoio, dovendo confrontarsi sempre di più con logiche di mercato e di concorrenza e sempre meno con quei fondi compensativi di vario genere che rendevano più equa la competizione con agricolture di pianura, che sono per definizioni grandi e molto produttive. Ma la via dell'Unione europea è tracciata e, immaginando che sarebbe una follia distruggere la montagna con la soppressione di ogni forma di aiuto, va compreso che la crisi obbliga a sacrifici. Questo obbliga il settore pubblico ad azioni efficaci e rapide e a non perdersi in avvitamenti burocratici e in percorsi di guerra che rendano impossibile la vita ad agricoltori, che già per conto loro devono ritarare molte abitudini acquisite in un contesto che rischia di colpire a morte molte aziende. Ma torniamo alla "bataille": io mi concentrerò sugli avvenimenti di sabato 19 e dunque su "Reine de l'espace Mont-Blanc" con gli scontri che una volta sarebbero stati definiti "trasnfrontalieri", oggi si potrebbero dire di prossimità territoriale. La passione per le mucche di razze tradizionali accomuna valdostani, vallesani (ma anche altri Cantoni romandi) e savoiardi e lo scontro fra due giorni riguarderà proprio bovine di questa provenienza. Con eliminatorie "alla valdostana" in un primo tempo in gruppi omogenei rispetto alle tre provenienze e, rimaste dieci bovine, in un angolo della Croix-Noire, con formula "alla svizzera", si svilupperanno scontri a baraonda, sino ad un "combat final" fra le due ultime rimaste sul prato. Lo spettacolo ci sarà, sia per chi se lo vedrà dal vivo, o nei diversi appuntamenti della televisione regionale.