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27 apr 2012

Non potrebbe essere così?

di Luciano Caveri

Leggete questa notizia che viene dalla Francia: "Suite à la multiplication des comportements inconscients, et aux coûts toujours plus élevés des secours, le gouvernement a décidé en ces temps de disette budgétaire de "prendre le taureau par les cornes". Plutôt que de rendre le secours payant, c'est une obligation d'assurance qui devrait désormais être exigé pour se rendre en montagne". Ohibò, osserva chi vi scrive notando che l'assicurazione obbligatoria per chi frequenti l'alta montagna è sempre stato un suo vecchio pallino, e prosegue lesto la lettura: "Premier massif concerné, le Mont-Blanc, qui de part la quantité de remontées mécaniques facilitant l'accès à la haute montagne permettra un contrôle facile des pratiquants. C'est ainsi qu'a compter du premier juillet 2012 (si le projet est validé par le conseil constitutionnel car il reste des doutes liés à la constitutionalité d'un projet pouvant limiter la libre circulation des citoyens sur le territoire national), il vous sera demandé pour quitter les infrastructures de l'Aiguille du Midi, du Montenvers, du train du Mont Blanc ou encore ges Grands Montets, de présenter une licence fédérale FFCAM ou FFME" che sono le grandi associazioni della montagna francese. La frase successiva inizia a destare qualche perplessità: "Dans le cas contraire, il sera possible d'acheter immédiatement ladite licence grâce à un terminal mis a disposition des controleurs, et cela pour une durée allant de un jour à une licence annuelle".  Basta una rapida ricerca per appurare che la notizia è una "bufala", anzi uno scherzo uscito in occasione del "pesce d'aprile". Solo che la Rete e il tam tam delle poste elettroniche hanno diffuso a dismisura l'informazione e chi me l'aveva inviata - un amico del "Club Alpino" - ci resta male quando gli dico della mia scoperta. Più che da ridere, c'è da riflettere. Già oggi, anche in Valle, la gran parte degli alpinisti recuperati hanno un'assicurazione, che però non è esigibile dal pubblico perché il soccorso in montagna è da noi considerata prestazione sanitaria coperta dal Servizio nazionale (va precisato che chi si fa soccorrere, senza avere reali motivi di salute, paga già una tariffa per l'emergenza). Il sistema, senza pesci d'aprile, dovrebbe essere riformato.