Mi ha sempre divertito moltissimo parlare con i bambini, specie quando sono piccoli e la spontaneità dei loro pensieri e la freschezza di certi ragionamenti, che purtroppo si inceppano crescendo, creano delle miscele fantastiche, perché rompono certi schemi mentali che diventano insormontabili in età adulta.
...continuaUn giorno verrà in cui una certa curiosità - come dire? - "sociologica" si esaurirà.
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Invecchiare è un dono di questi tempi, pensando alle epoche in cui una lunga vita era un'eccezione.
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I giornalini hanno avuto un peso notevole nella formazione delle generazioni come la mia, in assenza di overdose di televisione e del mondo sconfinato dei tablet.
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L'esposizione aostana ("Centro Saint Bénin" sino al 28 aprile) su Jacovitti è un gioiellino, che fa affiorare le memorie dell'infanzia ed è occasione utile per rendersi conto - viste le vicissitudini nella percezione pubblica di questo genio dei fumetti - della stupidità che può stare in ogni schieramento politico e che diffonde malevolenze come un virus.
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La nostra vita digitale è ormai, per comune esperienza, fatta di gioie e dolori.
...continuaLa rivelazione lascia davvero di stucco.
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Mi tocca, grazie al mio piccolo Alexis, andare al cinema per vedere film per l'infanzia adatti ai suoi otto anni.
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Cosa diavolo sta succedendo in Valle d’Aosta? Questa domanda è quella che più mi viene fatta di questi tempi sia da persone conosciute che incontro in diverse situazioni sia da persone sconosciute che mi fermano persino per strada per chiedermi come mai la situazione sia così - come dire? - depressiva e deprimente.
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Non ho grandi certezze di questi tempi in Politica, se non beninteso - altrimenti vagherei nel buio - conservo le mie convinzioni più profonde che riguardano la Valle d'Aosta e quanto ci sta attorno, visto che non viviamo in una bolla di sapone che ci isoli dal resto del mondo.
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