In un lungo e documentato articolo su "Le Monde" Jonathan Littell, scrittore statunitense naturalizzato francese, ricostruisce la storia dell'ascesa di Vladimir Putin e delle sue gesta sanguinarie, di cui la Cecenia e la Siria sono state le punte estreme, cui si aggiungono gli attuali sfracelli in Ucraina.
...continuaIn piazza con ambiguità: così i pacifisti a Roma.
...continuaNon ci vuole molto a capire che si è passati in questi giorni dalla padella alla brace.
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Io me lo ricordo il passaggio alla Mezzanotte fra il 1999 ed il 2000: il privilegio di viaggiare non solo da un secolo all'altro (per poter dire «un secolo fa!»), ma addirittura dì vivere il transito da un millennio all'altro in un battibaleno.
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Chi è nato nel secondo dopoguerra ha avuto un'educazione o meglio un trasferimento culturale su che cosa fosse la guerra.
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Se si guarda alle vicende ucraine, che colpiscono al cuore chiunque creda nella democrazia, tornano come nodi al pettine antiche questioni, compresa la lettura dell'autodeterminazione.
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Ho conosciuto bene ed ho apprezzato Franco Frattini, ora al vertice del Consiglio dì Stato in quella giustizia amministrativa dove entrò giovanissimo.
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Ero deputato europeo quando all'inizio degli anni Duemila "membres fictifs" dei Paesi del successivo allargamento dell'Unione europea parteciparono ai lavori del Parlamento europeo.
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«Gli uomini sono così: inventano la bomba atomica, uccidono con essa centinaia di migliaia di creature, e poi vanno sulla Luna.
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Questa mattina ho dormito più del solito e l'orrore della guerra è apparso sullo schermo del mio telefonino.
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