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15 dic 2015

Babbo Natale scrive dalla Lapponia

di Luciano Caveri

E' molto divertente ed istruttivo testare l'idea che un bimbo ancora piccolo - cinque anni - come il mio Alexis si è fatto della figura di Babbo Natale. Il distinguo in essere è fra Babbo Natale vero e la pletora di quelli che ha cominciato a definire i "Signori" travestiti da Babbo Natale. Che poi, ad essere franchi, dipende anche dal livello d'impegno che ci mette chi si infila il costume: ce ne sono alcuni che si impegnano nella parte ed altri che sono cialtronissimi ed improbabili pure agli occhi ingenui dei bambini. Comunque sia, è indubbio che attorno al "Grande Vecchio" con barba e pancione si agitino affari mica da ridere. Chi è imbattibile - al modico prezzo di sette euro grazie alla scoperta della mamma - è la cittadina di Rovaniemi, capoluogo della Lapponia finlandese, dove si trova il "Villaggio di Babbo Natale", che è un vero parco dei divertimenti e da dove è possibile ricevere a casa, bellamente illustrata, una lettera personale per i propri bambini, finché ci credono. Ci sono stato d'estate e mi riprometto una volta di andarci d'inverno.

In un discreto italiano e con la firma autografa di Santa Claus, si può ricevere una lunga lettera con località di partenza il Circolo Polare Artico. L'incipit è ad personam (nel mio caso un "Caro Alexis Ernest") e il post scriptum dice «lo sai che mamma Mara e papà Luciano mi hanno parlato di te?». Il testo somiglia ovviamente ad un racconto per l’infanzia, come da giusto copione. Del genere: «Quassù nella gelida Lapponia Finlandese, guardo dalle finestre della mia grotta segreta i grandi fiocchi di neve che danzano nell'aria prima di appoggiarsi dolcemente sulla coltre ghiacciata, mentre Rudolf, la mia inseparabile renna, è sempre pronta a spiccare il volo con la slitta». Più avanti entra nel vivo della produzione di giocattoli: «I miei fedelissimi Elfi, dai nomi buffi e simpatici con il loro cappello rosso e le campanelle in punta, sfrecciano davanti a me più indaffarati che mai per impacchettare i regali di tutti i bambini del mondo». Non manca il passaggio sul «come ti comporti con i tuoi cari e con i tuoi amichetti» risolto con un «mi stupisci per la tua grande simpatia, la tua bravura e la tua bontà!». Così dice «il tuo grande Amico» Babbo Natale prima della firma. Noi adulti ci possiamo pure scherzare, specie per la recita della ricezione con francobollo finlandese nella buca delle lettere, ma un bambino resta stupefatto, come dev'essere a quell'età in cui l'ingenuità è un propellente per preservarli. Questo è un pezzettino della magia del Natale, cui anche noi - scettici ed assorbiti dai problemi della quotidianità - dovremmo in qualche maniera contribuire.