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13 lug 2011

Annecy à pic

di Luciano Caveri

"Pyeongchang. Il faudra s'y faire, à l'orthographe et à la prononciation, car la ville a été désignée pour organiser les Jeux olympiques d’hiver de 2018. 63 voix dès le premier tour, contre 25 à Munich et seulement 7 à Annecy. Autant dire qu'il n'y a pas eu de match. Pour Annecy, c’est même une douche froide. Et plus largement une déception pour les Alpes. À Grenoble hier, on a suivi cette annonce avec beaucoup d'attention. La ville était, en effet, candidate à l'organisation de ces mêmes Jeux, mais n’avait pas été retenue pour représenter la France. Devancée par Annecy et même par Nice". Così, in uno dei suoi vari articoli, il "Dauphiné Libéré" sintetizza la sconfitta dell'Alta Savoia e ricorda la cattiva partenza con una concorrenza fra tre località dell'Euroregione Alp-Med (due savoiarde!) per la candidatura francese. Gli articoli sulla stampa francese ricordano, piuttosto velenosi, che la sconfitta è stata lastricata di errori, dimissioni, scarso budget e tiepido favore popolare con punte di dissenso evidente. I sudcoreani, già sconfitti in passato, hanno lavorato di brutto e il consenso vasto mostra capacità, intraprendenza e l'uso della "generosità" (in francese "pots-de-vin") che ormai indirizza le scelte in favore di certe competizioni sportive. Credo che ci sia un solo valdostano che conosce queste zone di montagna asiatiche, il gressonaro Dante David. L'Asia vince e questo indebolisce la candidatura di Tokio per le Olimpiadi estive 2020. Roma che mira ad ottenere i Giochi gongola, perché l'Europa ha qualche possibilità in più. Personalmente penso che i Giochi Olimpici a Roma sarebbero una follia con il debito pubblico italiano che ci uccide e le bande di trafficoni che ci sono in giro.