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04 apr 2010

Una storia

di Luciano Caveri

La storia non si scrive con i "se" e con i "ma". Ci sono comunque dei passaggi che, come nella scelta della direzione in un dedalo, portano in un posto o altrove. Se nel 1979 la Valle d'Aosta avesse avuto per il Parlamento europeo il collegio uninominale, l'UV non avrebbe presentato la sua lista in tutta Italia, così Bruno Salvadori non avrebbe conosciuto il varesotto Umberto Bossi, che fondò dopo la candidatura per Strasburgo nelle liste unioniste il movimento "Lega lombarda". Nel 1987, invece, fui testimone diretto dell'ingresso in Parlamento per la prima volta dello stesso Bossi al Senato (da qui la definizione Senatùr) e di Giuseppe Leoni alla Camera, con cui condivisi l'ufficio a Montecitorio per cinque anni, cementando un'amicizia che mi permise allora e nelle successive legislature di assistere alla crescita e alle trasformazioni della Lega. Quella Lega che oggi domina la scena e governa due Regioni del Nord, essendo con la sua crescita l'elemento cardine del berlusconismo. Vedremo ora se e come, nel solco di un certo movimentismo, la Lega saprà sdoganarsi o no da questo abbraccio.