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01 feb 2018

Sulle elezioni politiche, per chiarezza

di Luciano Caveri

Devo scrivere delle elezioni Politiche in Valle? In linea di principio non dovrei farlo perché ne sono stato interessato. Però, in fondo, poiché annoto qui da anni le tante cose che mi capitano, sarebbe ridicolo di far finta che nulla sia accaduto. Per cui vorrei ripercorrere qui alcune tappe sommarie: non farò nomi e cognomi, perché lo troverei sgradevole e in fondo inutile. La Valle è piccola, la gente mormora e - anche senza l'uso dei "social" - le notizie girano, per cui tutto alla fine si sa anche in questa vicenda minore che mi coinvolge e che ritengo archiviata nella mia memoria. Tuttavia ricordare è sempre utile e non lo dico con tono minaccioso, per rendere "pan per focaccia", ma semplicemente perché molto spesso su certi eventi si deposita la polvere ed essendo io un bravo cristo spesso ho la tendenza a dimenticare torti subiti.

Un mesetto fa avevo dato la mia disponibilità per la candidatura al Senato, ponendo come condizione di capire solo una cosa: se esistesse o meno sul mio nome una "conventio ad excludendum", cioè se di fatto ci fosse qualche veto nell'insieme degli alleati. Tutti mi dissero di «no» sulle preclusioni possibili e alcuni non furono onesti nel dire queste cose, perché piano piano i "niet" emersero sino alla soluzione finale. Cioè alla decisione, da parte mia e del "Mouv'", piccolo Movimento d'opinione che è diventato espressione politica in queste ore, di ritirare la candidatura, non avendo per nulla voglia di fare come i pupazzi del "Luna park" abbattuti al tiro a segno con delle palline. In mezzo ci sono state cose dette e non dette, soluzioni alchimistiche in cui si dava il benvenuto alla mia candidatura a condizione che "Mouv'" venisse inglobato altrove, in cui il "volemose bene" sembrava, come finale, come i folli femminicidi di quelli che per troppo amore (naturalmente vale l'inverso) uccidono la propria morosa. E visto che uno dei miei slogan è "primum vivere" non si poteva certo accettare una candidatura con il coltello alla gola, sotto minaccia. Aggiungerei ancora che ritenevo, immodestamente, di avere un curriculum nella politica nazionale e europea che nessuno può vantare in Valle, ma pare che questo sia uno svantaggio, perché chi ha svolto - con fedina penale pulita e generale considerazione per il lavoro svolto - certe attività di alto livello, non va bene. L'esperienza purtroppo non fa "società civile" - slogan ormai in sordina nella politica italiana, ma ancora in auge con ritardo in parte della politica valdostana - e dunque sono una specie di "reietto relitto". Dunque meglio scegliere il "nuovo che avanza". Come se, per farsi operare, si scegliesse non il chirurgo più esperto, per farsi difendere in Tribunale un avvocato di chiara fama, se per andare in montagna per fare una vetta difficile non si andasse con una guida alpina ma con un pizzaiolo. Un mondo che gira alla rovescia? Può darsi, ma bisogna farsene una ragione e vivere - come faccio senza falsità - guardando sempre avanti, specie quando si è convinti della propria buona fede e si crede nei progetti unificatori per il futuro, ma guardando con sospetto verso chi pregiudizialmente ama dividere, mentre fa finta di fare il contrario. Ma direi che c'è ancora un elemento: in un'epoca di politici messi alla gogna, di esponenti condannati in Tribunale, di persone in politica che danno i dadi dicendo stupidaggini, di dilettanti allo sbaraglio, fa piacere ricevere - com'è avvenuto in questi giorni - attestati, spesso da persone inattese, di affetto e di considerazione. Non lo dico per fare la vittima, perché per grazia di Dio e della fiducia dei cittadini, ho avuto un cursus honorum grazie al quale non devo dimostrare a nessuno quel che posso fare nel mio lavoro politico, certo sbagliando come tutti, ma sempre con le mani pulite e risultati dimostrabili. Certi messaggi mi hanno commosso, perché questo conta nella vita: la generale considerazione che ho ricevuto mi onora profondamente e mi ripaga da certe amarezze e direi meschinità di chi usa l'arma del dileggio, dell'invidia, della gelosia per buttare fango. Ma l'effetto boomerang è una brutta storia, per cui prima o poi certi atteggiamenti li si scontano con gli interessi. Restano le Politiche: "Mouv'" non presenterà candidature, non farà parte di coalizioni, ma appoggerà esternamente - avendo condiviso la candidatura - Giampaolo Marcoz per la Camera dei Deputati, mentre non ci saremo - non approvando metodi e comportamenti - sulla scelta della candidatura per il Senato. Non è una ripicca personale ma una constatazione semplice e lineare da esprimere per evitare "fake news" ("baliverne" in patois), poi si vedrà: non essendoci valore più forte per un autonomista della propria... autonomia. Come mi ha scritto un'amica utilizzando quattro parole faro: "coerenza, dignità, responsabilità, serietà".