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30 dic 2017

Mi ha scritto Babbo Natale!

di Luciano Caveri

Osservava speranzoso Dino Buzzati: «E se invece venisse per davvero? Se la preghiera, la letterina, il desiderio espresso così, più che altro per gioco venisse preso sul serio? Se il regno della fiaba e del mistero si avverasse?». Capisco che morirete d'invidia: ma devo dire - urbi et orbi - che mi ha scritto Babbo Natale, proprio lui quello che, solcando anche i cieli della Valle, porterà ai bambini i suoi doni. Ho ricevuto la lettera, davvero spedita dalla Finlandia, a poche ore dal Natale e la pubblico qui con grande fierezza. Mi pare un pizzico complimentoso e pensate che sono così malizioso da avere pensato che ci potesse essere stata nell'impostazione e nella spedizione così remota lo zampino di qualche mio familiare, che poi è Mara, anche se l'autore del "colpo" pensa di essere Alexis, che lo ha aveva chiesto nella sua di letterina. Ma poi perché non credere che sia vera? Infatti, esaminando i timbri e la fattezza della missiva, mi sono convinto della sua veridicità: tutto il resto è mancanza di fantasia!

«Caro Luciano, sei un po' grandicello per ricevere una letterina da Babbo Natale, però ho deciso di fare un'eccezione perché Alexis (insieme con la mamma Mara) mi ha chiesto di farti gli auguri di buon compleanno. Te lo devo, dopo tutti questi anni in cui hai dovuto spegnere le candeline sul panettone! Non porto regali agli adulti, per te solo parole: stima, affetto e ammirazione. Hai scelto di dedicare la tua vita alla politica e lo hai fatto con serietà e rigore, la tua famiglia è fiera di te e lo sono anch'io. Qualunque cosa deciderai di fare, Babbo Natale sarà dalla tua parte perché lui è sempre schierato con in buoni e, anche se è sempre più difficile crederci, i buoni alla fine devono vincere! Passa un sereno Natale e festeggia questa candelina in più: brinderò alla tua salute con un grog caldo dalla Lapponia!». Lo ringrazio molto, anche se mi viene in mente (perversa) quella frase della celebre canzone di Enzo Jannacci, scherzosamente irriverente: «Quelli che credono che Gesù bambino sia Babbo Natale da giovane, oh yeah!». D'altra parte ha perfettamente ragione Buzzati nel parlare di quella componente di fiaba e mistero che anima il nostro Natale, qualunque sia l'impostazione che diamo alla festività. Fiaba è la costruzione molto complesso dei miti e delle credenze che in un impasto fatto di antico e nuovo anima molte delle cose che costruiscono il Natale. Come se, nel sopravvenire di questa data centrale nella cristianità, si siano portate dietro - perché è quanto è avvenuto - molto di quanto avveniva prima attorno al ciclo delle stagioni e del solstizio d'inverno. Ma vi è poi, ricco anch'esso di favolistica interpretativa delle Sacre Scritture, la parte del mistero, che fonda in realtà la fede nelle religioni, cristianesimo compreso. Sacro e profano, oggetto di fede e aspetto commerciale, intimità familiare e dimensione sociale si mischiano in qualche maniera in questo Natale, che finisce per essere come un faro che illumina un largo tratto di mare. Per me, anno dopo anno, anche per via del compleanno, dà il senso del tempo che passa e il piacere di avere persone che ti vogliono bene.