Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
04 dic 2017

De gustibus: precetti e abitudini alimentari

di Luciano Caveri

Si vive ormai di etichette appiccicate con facilità nell'epoca in cui i nostri usi, consumi, abitudini sono alla mercé del profilo che di noi viene tracciato ogni volta che adoperiamo il Web. L'altro giorno - come due complottisti - ci siamo convinti con mia moglie che lei, "Siri", la voce degli "iPhone" ci ascolti, visto che è capitato si trovare in agenda appuntamenti di cui avevamo solo parlato! Per fortuna hanno chiuso i manicomi, altrimenti ci spedirebbero tutti e due a Collegno. Certo è che "Apple", "Google", "Amazon", "Twitter", "Kindle" e via di questo passo conoscono bene i miei gusti e avranno scoperto anche le mie abitudini alimentari, che sono uno dei rovelli di questa nostra epoca. Appartengo ancora alla declinante specie degli onnivori, cioè coloro che si nutrono di cibi crudi e cotti, sia di origine vegetale che animale. In più sono un consumatore, moderato si intende, di bevande alcoliche, che è un ulteriore clivage nella nostra umanità.

Come cristiano non ho regole particolari da rispettare, ma per altre religioni i precetti religiosi pesano parecchio. Ecco, per il resto, un breve campionario.

L'ebraismo permette il consumo soltanto di alcuni alimenti di origine animale e in particolare degli animali ruminanti che hanno lo zoccolo spaccato. E' quindi consentito mangiare carne (e latte) dei bovini, degli ovini e del capriolo. E' consentito il consumo dei volatili ed anche dei pesci, ma soltanto quelli con pinne e squame. E' proibito il consumo di carne dei suini (cinghiale e maiale) e del coniglio. Molto importante è il metodo di macellazione, denominato "kosher", che deve assicurare il dissanguamento completo degli animali perché è proibito mangiare il sangue. Anche la cottura deve avvenire nel rispetto di norme e tra queste deve essere evitata la cottura delle carni insieme al latte. La religione islamica proibisce analogamente la carne di maiale e suoi derivati (salumi ed insaccati crudi o cotti). E' consentito il consumo di carne bovina purché la macellazione avvenga con il metodo "halal" che deve - come per gli ebrei - garantirne il dissanguamento. Sono proibite le bevande che si ottengono dalla fermentazione (vino, birra, aceto). E' anche proibito mangiare pane e dolci preparati con strutto e contenti liquori anche in piccola quantità. Durante il mese del "Ramadan" da due ore prima dell'alba a due ore dopo il tramonto è previsto il digiuno (che per noi cristiani esiste ma con modalità limitatissime). Gli induisti, ritenendo sacra ogni forma di vita animale, sono rigorosamente vegetariani. In particolare la mucca è considerata sacra. L'alcol è proibito ai bramini e ai sacerdoti. Durante le vigilie di numerose ricorrenze sacre è previsto il digiuno. Per i buddisti essere vegetariani è indispensabile per raggiungere saggezza e compassione. Tuttavia dopo la sua morte i discepoli ammorbidirono questa posizione ed i buddisti di oggi non hanno limitazioni particolari. Solo i monaci zen hanno mantenuto un regime alimentare rigorosamente vegetariano.

Ma per evitare gaffes negli inviti a cena - tenendo conto di quanto detto e di cibi non amati per varie ragioni (tanti non amano l'aglio...), di alimenti cui si è allergici o intolleranti (oggi sono tantissimi ad esserlo, anche sulla base di test risibili) - sappiate che esiste ormai una vasta tipologia di dettami alimentari, che elenco disordinatamente e mancherà qualche particolarità all'appello.

"Alcalini": partendo dall'idea che alcuni alimenti una volta metabolizzati rilascino nell'organismo residui alcalini, questa tribù abolisce un consumo eccessivo di cibi acidi che alteri l'equilibrio del pH corporeo, costringendo i sistemi di omeostasi del pH ad intervenire causando problemi di salute. Nella dieta sono ammesse verdure crude, frutti a basso contenuto di zuccheri, legumi, cereali, tuberi e alcuni semi, e aboliti carne, pesce e crostacei, funghi, dolci. "Locavori": un locavoro mangia tutto, purché sia stato prodotto nel raggio di un centinaio di chilometri o poco più dal proprio luogo di abituale esistenza. Lo fa per ridurre l'impatto ambientale delle proprie abitudini alimentari: «meno viaggiano i prodotti, più freschi sono quando li mangiamo, meno emissioni di cO2 causiamo». "Ecotariani": simili ai precedenti mangiano a seconda dell'impatto ambientale e sul clima del ciclo di produzione di quello che ci mettiamo nel piatto, e si scelga il cibo con impatto minore. "Macrobiotici": collochiamo l'alimentazione dei macrobiotici, soprattutto a base di cereali, prevede l'assunzione di pesci. "Vegetariani": ci si nutre di cibi sia crudi che cotti escludendo cibi animali, vale a dire carne e pesce. "Flexitariani": sono vegetariani che, di tanto in tanto, mangiano carne e pesce. "Vegani": escludono tutti i cibi di origine animale, come latticini, miele e uova. I cibi sono sia crudi che cotti. Personalmente li trovo eroici, sempreché ragionino su cosa dare da mangiare ai loro bambini... "Freegan": sono quasi sempre vegani e recuperano gli scarti e scelgono il cibo in scadenza nei supermercati, i quali lo butterebbero senza averlo venduto. Ci sono "freegan" non vegani che - così ho letto, ma spero non sia vero - si nutrono di carcasse di animali morti trovati lungo le strade. "Crudisti" (o "vegani crudisti"): cibi interamente crudi con la sola regola di non superare una certa temperatura per non perdere le proprietà di attivazione enzimatiche nel nostro corpo. "Fruttaliano": solo frutta e verdura, sia cruda che cotta, da non confondere con il fruttaliano-crudista, che esclude cibi cotti, mentre il fruttariano si ciba solo frutta cruda preferibilmente dolce. Esiste anche il fruttariano-simbiotico: solo frutta cruda colta e mangiata dagli alberi che incontra o che lui stesso cura. L'apice sono i "melaniani", che mangiano solo mele, questo perché anche le piante soffrono e non è concesso recare loro dolore. Le mele pare sino degli alberi che donano agli uomini i loro frutti con piacere. Pare che sia così dai tempi di Adamo ed Eva . Naturalmente esiste poi il vastissimo settore riguardante le diete, che sia quella con le proteine, quella coi carboidrati,quella a zona, quella dissociata, quella del biscotto (sic!) e avanti con altre mille varianti. Io ne ricordo solo una, per chiudere. Trattasi della "paleodieta", che segue lo stile di vita alimentare - così dicono - di quindicimila anni fa con carne cruda, frutta secca, bacche. Niente che sia coltivato o lavorato, no ai formaggi e ai cereali. Insomma: buon appetito - ad alcuni si fa per dire... - con una varietà per tutti i palati...