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27 ott 2015

Audi: l'attesa del cliente truffato

di Luciano Caveri

Per ora "Audi" tace e sono stato io a dovermi informare. Una storia paradossale, visto che "Audi" è linguisticamente niente altro che l'imperativo del verbo latino "audire" (ascolta!). La vicenda è da raccontare: al fondatore della casa automobilistica, August Horch, fu vietato - nella sentenza di una causa civile - di usare il suo cognome per denominare la ditta e lui lo tradusse in latino dal tedesco antico. Ma bando alle ciance: il sottoscritto è proprietario da alcuni anni di una "Q5", nel filone, ammetto le mie colpe, di auto tedesche, tradite una volta per una svedese... Pur dubitando di far parte degli "euro 5" taroccati di cui al celebre scandalo del software manomesso per abbassare fittiziamente le emissioni gassose del motore, ho dovuto fare il primo passo per capire se ci fossi o non ci fossi fra gli automobilisti truffati all'atto dell'acquisto.

Infatti, da parte della marca tedesca avevo ricevuto una graditissima mail, che mi aveva fatto sobbalzare, commentando: «ecco l’efficienza teutonica!». Pensavo fosse un atto di costrizione da parte loro ed un abbraccio sentito al cliente tradito ed invece, purtroppo, era la promozione di nuovi modelli e l'invito a farci un giretto sopra. Il danno e la beffa, roba da prendere per le orecchie il responsabile marketing e farlo poi inginocchiare sui ceci per almeno un giorno. Così, "se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna" e dunque, profittando di un cambio gomme, la concessionaria valdostana - che nel frattempo ha cambiato proprietà, ma la continuità deve restare - dove acquistai la vettura, su mia richiesta mentre lasciavo la vettura, mi ha annunciato: «Guardiamo l’elenco dei numeri di telaio che ci è stato comunicato dall'azienda!». Al ritiro la prevedibile sentenza, vale a dire che la mia fa parte dei milioni di auto che saranno sottoposte a revisione. Che cosa capiterà è ancora, nei dettagli, ignoto. Leggendo sui giornali, avevo visto una comunicazione cortese del "Gruppo Volkswagen" (di cui "Audi" fa parte), che così dice: «Come avrete avuto modo di apprendere dagli organi di stampa, in queste ore il "Gruppo Volkswagen" sta lavorando a pieno ritmo per fare chiarezza su alcune irregolarità che riguardano un particolare software utilizzato su alcuni nostri motori diesel. Prima di tutto vogliamo comunicarvi che tutelare la fiducia dei nostri Clienti e del pubblico è e rimarrà un aspetto della massima importanza per noi tutti. Siamo sinceramente e profondamente dispiaciuti che le vicende di questi giorni possano avere incrinato la loro fiducia. Prenderci cura dei nostri Clienti rimane un elemento centrale della nostra missione aziendale e questo è ancora più valido in questa difficile circostanza. Pertanto "Volkswagen" si impegna a farsi carico di affrontare e risolvere il problema nel più breve tempo possibile. Per i nostri Clienti, comunque, è importante sapere che tutti i nostri veicoli circolanti sono tecnicamente sicuri e adatti alla circolazione su strada. La questione in essere coinvolge eventualmente solo le emissioni inquinanti e ribadiamo il nostro impegno a risolverla quanto prima. Naturalmente "Volkswagen" intende farsi carico dei costi per l'organizzazione e l'adozione delle misure tecniche necessarie, una volta che esse siano state chiaramente individuate. Questo processo richiederà però, purtroppo, del tempo, tempo necessario per eseguire un'analisi accurata e precisa delle circostanze e per introdurre le adeguate misure tecniche correttive. Per quanto riguarda i veicoli nuovi del "Gruppo Volkswagen" dotati di motori diesel "euro 6" e attualmente disponibili per la vendita nell'Unione europea, essi soddisfano appieno i requisiti legali e gli standard ambientali vigenti. Il software sotto indagine non influenza in questo caso né il comportamento di guida, né i consumi, né le emissioni. Uno scostamento rilevabile tra i risultati di emissione allo scarico ottenuti al banco di prova e le condizioni di guida reali è stato riscontrato esclusivamente per una famiglia di motori diesel precedenti all'omologazione "euro 6" e "Volkswagen" sta lavorando intensamente per eliminare questa deviazione attraverso l'adozione di adeguate contromisure tecniche. Purtroppo al momento non siamo ancora in grado di specificare quali modelli e quali anni di costruzione potrebbero essere interessati. Forniremo tutte le informazioni al riguardo non appena ne saremo in possesso. Noi in "Volkswagen" faremo tutto ciò che sarà necessario per riconquistare la fiducia dei nostri clienti». Questo manifesto, il cui stile freddino è davvero degno di miglior causa e forse doveva prevedere un bel mea culpa, penso sarebbe stato meglio fosse stato inviato con una lettera oppure persino spiegata al telefono ad ogni singolo cliente, cosa che viene fatta ogni volta che si vuole spingere un nuovo modello o conoscere la soddisfazione del cliente. Questa volta la funerea circostanza obbligava ad eguale trattamento. I tecnici della mia concessionaria mi hanno detto che non si conosce ancora quale accorgimento tecnico verrà preso e se anche il mio modello potrà avere, come si dice, qualche riduzione di potenza in seguito all'intervento. Spero si sappia presto e si valuti anche la questione - per me centrale - della svalutazione dell'usato. Par di capire dalle due chiacchiere fatte che un alibi sia il "Così fan tutti...", ma l'idea che anche altre marche automobilistiche manomettessero le centraline dei motori non è per me un elemento consolatorio. Sto valutando se accodarmi ad una delle "class action" in costruzione, ma sarebbe forse meglio che "Audi" "umanizzasse" il rapporto con il cliente per evitare azioni collettive di questo genere.