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24 ott 2015

A proposito dei vaccini

di Luciano Caveri

Torna di attualità la questione dei vaccini con un "giro di vite" per chi ha scelto di non far vaccinare i propri figli, come ben visibile dai dati in calo delle vaccinazioni infantili e la Valle d'Aosta, purtroppo, spicca in negativo. Ora Regioni e Ministero della Salute intendono inserire nel nuovo "Piano nazionale di prevenzione vaccinale" una norma che impedisca l'accesso alle scuole ai bambini che non sono in regola con le vaccinazioni obbligatorie. Secondo la legge, le vaccinazioni obbligatorie sono: difterite, poliomielite, tetano ed epatite B. Ci sono poi le vaccinazioni raccomandate: pertosse ed "hemophilus influenzæ tipo B" (contenute entrambe insieme a quelle obbligatorie nel famoso "esavalente"), morbillo, rosolia, parotite, meningococco C, pneumococco, influenza e papillomavirus.

Ha scritto Simone Valesini su "Wired" in queste ore: «La revoca delle sanzioni, che ha reso i vaccini obbligatori solo sulla carta, e i tanti scandali, le bufale, i processi e le campagne anti-vaccini degli ultimi anni hanno fatto calare progressivamente il numero di bambini vaccinati. I quattro "obbligatori" oggi sono arrivati ad una copertura del 94,66 per cento nel caso della "polio", 94,65 per cento per la difterite, 94,77 per cento per il tetano e 94,58 per cento per la pertosse. Nel 2012, tanto per dare un'idea di quanto velocemente siano cambiate le percentuali, erano tutti al di sopra del 96 per cento. Anche per quelli raccomandati si è assistito a un calo analogo, che ha portato per esempio le vaccinazioni per morbillo (malattia che, ha ricordato l'Aifa pochi giorni fa, ancora oggi, in rari casi, può risultare mortale) pertosse e rosolia a una copertura di appena l'86 per cento della popolazione infantile. In tutti questi casi, si tratta di percentuali che non raggiungono gli obbiettivi posti dal precedente "Piano vaccinale" per gli anni 2012-2014. Secondo il documento infatti, i livelli di copertura necessari per prevenire la diffusione delle malattie per cui è prevista la vaccinazione obbligatoria sono superiori al 95 per cento. Anche per il vaccino "Mpr" (morbillo, paraotite e pertosse), si auspicava di raggiungere almeno quota 95 per cento». Conseguenze? Basta una dichiarazione sintetica. «La situazione tende progressivamente a peggiorare - dice il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi - e rischia di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale che collettivo poiché scendere sotto le soglie minime significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo complesso e aumentare contemporaneamente il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate dalla protezione dei vaccini non siano riconosciute e trattate in tempo». Ogni volta che ho scritto sul tema - e capiterà anche questa volta perché ci sono sentinelle sul Web - sono stato insultato da persone che la pensano diversamente da me e lo fanno senza reali basi scientifiche ma sulla base di pregiudizi e superstizioni, come quella celebre balla terroristica del collegamento fra vaccinazioni ed autismo, o la paranoia sulla voracità sconsiderata delle case farmaceutiche (ma chi dovrebbe produrli questi vaccini?). E' ora di voltare pagina ed i medici obiettori vanno sanzionati dall'Ordine professionale, specie se sono pediatri. Ed in Valle d'Aosta si faccia una campagna seria sul tema, sbugiardando ciarlatani e mestatori, che hanno messo a molte persone troppi grilli nella testa a detrimento dei loro figli. Io i miei figli li ho vaccinati e sono convinto della scelta, rispetto gli altri ma non concepisco che i vaccinati corrano dei rischi per scelte altrui. Per altro anch'io, non avendo fatto le malattie infantili, mi feci inoculare - quando il primogenito venne vaccinato - per mia sicurezza (gli orecchioni da adulto sono assai sgradevoli) il vaccino "Mpr".