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16 ago 2015

La Via Francigena fra ieri ed oggi

di Luciano Caveri

Ho scritto diverse volte della celebre "Via Francigena" che, come indicato dal nome stesso, definisce la via o le vie che "dalla Terra dei Franchi" consentivano, sin da epoca medioevale, ai fedeli d'oltralpe di giungere a Roma. Un percorso ancora più frequentato in occasione del "Giubileo", quando il Pontefice concedeva l'indulgenza plenaria in cambio del pellegrinaggio. Sarebbe bene pensare, a questo proposito, al fatto che l'ormai imminente "Anno santo", in questa occasione per un "Giubileo" straordinario, aumenterà i passaggi di viandanti lungo la Via, per cui bisognerebbe prepararsi. Per altro, nel solco della tradizione, il più praticato dei valichi alpini resta il Gran San Bernardo, direttrice che portava i pellegrini lungo le strade consolari. In seguito alla diffusione del "diario di Sigerico", divenne un percorso a tappe. L'abate Sigerico, nominato vescovo di Canterbury nel 990 da Papa Giovanni XV, proprio per ricevere l'investitura ottenuta, dovette scendere a Roma. Il percorso è niente altro che cronaca del cammino e delle ottanta località da lui attraversate per andare da Canterbury fino a Roma.

La "Via Francigena" divenne così un percorso privilegiato del cattolicesimo e un simbolo dell'unità culturale dell’Europa medievale, ma fu anche nel tempo un percorso commerciale per le spezie, le sete e tutte le altre mercanzie provenienti dall'Oriente verso i mercati del nord Europa. Il tragitto originario, da Canterbury a Roma, era di 1.600 chilometri e la difficoltà del tragitto che rappresentava un sorta di atto di penitenza. Il tratto in Italia della "Via Francigena", ovvero quello che va da dal Gran San Bernardo a Roma, è lungo all'incirca 945 chilometri e da anni si cerca una regia che renda accogliente questa parte del tragitto. C'è molto da fare e coordinare, ma ogni territorio dovrebbe tirarsi su le maniche ed alcuni lo stanno facendo egregiamente. Quest'estate, nel solco di una rinnovata vitalità fra trekking e spiritualità, è stata presentato il libro "La bisaccia del pellegrino. Camminare di gusto lungo la Via Francigena", realizzata nell'ambito del progetto omonimo promosso dall'associazione "Civita" con "RadioRai" (a curare la parte delle trasmissioni radio è stato Sergio Valzania, vice direttore di "RadioRai"). La pubblicazione bilingue (italiano e inglese), pubblicata da "Marsilio", si presenta con ricco apparato iconografico che fotografa sia paesaggio che cibo. Obiettivo dell'iniziativa, infatti, è quello di valorizzare la "Via Francigena" del Nord, con particolare attenzione all'alimentazione "pellegrina": duecento pagine che si chiudono con la ricetta della "trippa alla romana", perché Roma è stata sempre la meta finale della "Francigena", ma che si aprono, seguendo la stessa logica fedele alla tradizione, con la descrizione della Valle d'Aosta, da cui parte l'attraversamento delle sette regioni interessate dal tratto nord della Via, con Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, alta Toscana - Liguria, bassa Toscana e Lazio. Ogni regione è descritta da giornalisti che le hanno osservate e vissute da un punto di vista geografico e gastronomico. Come ben ricorda nel libro Carlo Hausmann (direttore generale di "Azienda romana mercati"), "nel 1994, la "Via Francigena" è stata dichiarata "Itinerario culturale del Consiglio d'Europa", e da allora, ha conosciuto una rinnovata celebrità, che ha portato migliaia di moderni pellegrini ad intraprendere un viaggio caratterizzato oltre che da spiritualità anche dal rapporto tra uomo e natura, alla riscoperta di sapori autentici". In questa estate torrida, ne ho visti tantissimi di questo pellegrini in cammino lungo la Valle e purtroppo nell'itinerario in terra valdostana, lungo la strada statale 26, rischiano di lasciarci la pelle camminando a bordo strada con le auto che sfrecciano al loro fianco. Se questa è davvero l'accoglienza, allora siamo messi male, e nessuno, semmai ci scapperà il morto, si azzardi a far finta di niente. E che nessuno, in generale, proponga confronti con quella "macchina da soldi" che è il "Cammino di Santiago di Compostela", analogo percorso di fede ma con ben diversa organizzazione.