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15 nov 2014

L'aeroporto Corrado Gex

di Luciano Caveri

Quando penso alla situazione dell'aeroporto "Corrado Gex", dedicato al deputato valdostano, che capì per primo le potenzialità del volo aereo per la Valle d'Aosta, mi prende male. Tutte le mattine passo davanti all'aerostazione in costruzione e ormai in decadenza e trovo che sia il simbolo della situazione, con buona pace del fatto che a progettarla sia stata la grande architetta Gae Aulenti. Se si fosse rispettato il cronoprogramma nella successione degli interventi, così come previsto una decina di anni fa, oggi il piccolo scalo valdostano, completati i lavori dell'aerostazione, funzionerebbe nei suoi diversi compiti. Un numero ridotto e ragionevole di collegamenti commerciali, specie charter per gruppi turistici e il solito volo per Roma, senza escludere velivoli "vip" per clientela di rango; i voli turistici degli Aeroclub, in particolare quelli con l'aliante, che scelgono la Valle per salire in alta quota e in mezzo alle montagne; una base per la protezione civile (con l'attigua nuova caserma dei Vigili del Fuoco, cui si è rinunciato) con gli elicotteri, caposaldo anche per il soccorso in montagna e per certa sanità di emergenza; infine con "Agusta" era pronta una scuola per piloti di elicotteri di montagna, progetto abbandonato anche questo senza ragioni. L'aeroporto, con pista allungata e illuminata e con i sistemi di radioassistenza ormai completati, garantiva un uso plurimo, che dotava la Valle di una struttura importante, pensando che in tutta Europa operano scali di terzo livello e pensando al rango e al ruolo della nostra Regione. Gli studi compiuti e ancora disponibili, fatti da esperti del settore, dimostrano le potenzialità e sostanziano il fatto che non si trattasse di un salto nel buio. Si aggiunga come l'alluvione del 2000, senza strade percorribili per uscire ed entrare dalla Valle e con la ferrovia spazzata via in certi tratti, dimostrò quanto risultasse prezioso un aeroporto funzionante. Ma alcuni hanno la memoria corta. Sul progetto, compresi gli aspetti finanziari e gestionali, si discusse numerose volte in Consiglio Valle e l'esito fu una condivisione. Oggi noto che non tutti se lo ricordano. Per cui fa sorridere che un percorso politico e amministrativo chiaro (ma da sei anni non ho responsabilità di Governo!) oggi diventi una specie di progetto personalistico. Caveri come un Faraone egizio voleva il "suo" aeroporto. Panzanate, come direbbe qualcuno. Perché l'aeroporto oggi non funziona? Anzitutto il dossier è di fatto rimasto fermo per anni ed è finito nel mezzo di una guerra giudiziaria fra Regione e la società "AirVallée" (gestore di maggioranza nella società aeroportuale) con una nuova proprietà che iniziò subito a litigare con il nuovo Governo regionale. Il volo per Roma è stato oggetto di continui ritardi e errori da parte di "Enac". Il manager che se ne occupava, competente e impegnato, non era considerato "amico" dal Palazzo e questo ha rallentato tutto. E' chiaro, inoltre, che le vicende vanno seguite con impegno e mantenendo i rapporti necessari a Roma e questo vale per tutto il settore Trasporti. E perciò quello che poteva essere un fiore all'occhiello, pur sapendo che il lavoro per una buona gestione sarebbe stato impegnativo, è diventato un fiore putrefatto. Se si sceglierà la strada dell'abbandono e non del rilancio, sarà un'occasione persa. Certo condivido l'idea che, qualunque sarà la strada presa, bisognerà prima fare un punto e a capo, ma con cognizione di causa e non seguendo logiche ideologiche.