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20 ago 2014

Se l'orso non è Yoghi

di Luciano Caveri

La premessa è che viviamo in un mondo che troppo spesso ragiona alla rovescia e purtroppo non riesco a rassegnarmi alla circostanza, anche se certi fatti avvengono sulle Alpi e nelle meravigliose Dolomiti. Amo la cronaca locale. Così scrive le campanedipinzolo.it di due giorni fa: "Grande sconcerto in tutta la Rendena per la notizia dell'aggressione di cui stamattina è rimasto vittima Daniele Maturi Carnera di Pinzolo, battipista dipendente delle Funivie Pinzolo. Mentre cercava funghi in località Maniva alta, si è trovato di fronte due cuccioli di orso. Percependo subito il pericolo, ha cercato di allontanarsi rapidamente ma è stato aggredito dall'orsa, preoccupata per i suoi piccoli. Colpito da una zampata alla gamba e al braccio, ha cercato di difendersi dall'attacco e solo dopo una breve colluttazione è riuscito a fuggire. Ora è ricoverato all'ospedale di Tione dove è stato medicato". Bello anche l'incipit di giudicarie.com: "Si è salvato solo perché è il più forte del paese. Questa la voce che circola a Pinzolo da stamattina. Daniele Maturi Carnera è stato aggredito questa mattina dall'orso. La voce è iniziata a circolare in paese verso le 10 e confermata dal fratello Emanuele. Stava raccogliendo funghi nella zona tra Maniva e Circinà, sopra Pinzolo quando ha visto due piccoli di orso. Si è subito ritirato sapendo che poteva esserci nei paraggi la madre. Ma non ha fatto in tempo a farlo che è stato aggredito dall'orsa che gli ha inferto una zampata colpendolo ad un braccio e ad una gamba. Daniele ha cercato in tutti modi di difendersi, è stato colpito altre volte sul braccio e sulla gamba, ma è riuscito a far perdere l'equilibrio al plantigrado e a darsi alla fuga. Maturi è stato ricoverato all'ospedale di Tione dove sono stati riscontrati vari traumi ma non è in pericolo di vita". Ed ecco dall'Adige cosa dice "il Carnera del Trentino", un soprannome che dimostra tra l'altro che, come il celebre pugile e per sua fortuna, l'aggredito è un marcantonio: "«Ho avuto paura di morire». Daniele Maturi, il 38enne di Pinzolo aggredito ieri mattina nei boschi di Pinzolo, è ancora spaventato per quello che gli è accaduto. Dopo essere stato visitato e curato al Pronto Soccorso di Tione, abbraccia parenti e amici. «Stavo camminando - spiega - quando mi sono trovato di fronte mamma orsa e due cuccioli. Sono scappato e, non so come, ho avuto la forza di allontanarla e salvarmi»". Tutto nasce per cercare di risollevare le sorti dell'ultimo nucleo di orso bruno delle Alpi italiane, quando nel 199 prese avvio, mediante finanziamenti "Life" dell'Unione Europea, il "Progetto Ursus" - tutela della popolazione di orso bruno del Brenta, più noto come "Life Ursus". Oggi nella zona ci sono una cinquantina di orsi (ad uno, nei Grigioni, gli svizzeri hanno sparato per la manifesta pericolosità, come hanno fatto con dei lupi) e questo sta creando problemi mica da ridere e non a caso, giorni fa, la Giunta provinciale di Trento aveva deciso che in casi estremi si potesse giungere sino alla soppressione. Per "Daniza", l'orsa che ha aggredito il povero Carnera, si è prevista la sola cattura e immagino che si debba anche trovare una soluzione per i cuccioli che allatta. Bisogna dimostrare un atteggiamento umano e intelligente, ma non raccontare storie genere che il Tizio aggredito volesse portarsi via gli orsetti! Ma anche questo si legge nell'"apriti cielo" sui "social", dove evidentemente si ragiona ormai a compartimenti stagni: il cattivo diventa l'uomo, mentre l'orsa è un idolo, degno di una "sindrome da orso Yoghi", rappresentazione da cartone animato di un orso ben distante dalla realtà con il suo amichetto Bubu. Esce fuori in certi gruppi un concetto distorto della Natura, che sembra ormai un'entità autonoma dalla presenza umana. Questo parrebbe l'atteggiamento politicamente corretto, anche se poi - a dimostrazione che i "social" non sono il mondo reale - certi estremismi ambientalisti prendono ormai gran legnate alle elezioni. Non mi stupisco affatto che ci sia, comunque, questo penchant antiuomo, come le terribili mine. In molti, se potessero riscrivere la fiaba di Cappuccetto Rosso, terrebbero senza dubbio per il Lupo non più cattivo, considerando la ragazzina una rompiscatole viziata e leziosa e la nonna una vecchia bacucca. Il cacciatore che le salvò e uccise il lupo non troverebbe neppure un difensore d'ufficio... Orsi e lupi sono ormai nella categoria buoni per definizione, mentre noi esseri umani - e ce lo diciamo da soli - siamo brutti e cattivi. Inutile tentare di ragionare, purtroppo, anche se la soluzione è nel buonsenso della convivenza con predatori, ma in territori adatti e con regole chiare. Io tengo sempre per i montanari, che non possono certo girare armati come nel Far West a tutela dei propri animali domestici e pure della propria pellaccia. Al primo turista morto stecchito si solleverà, invece, l'umano mondo e magari gli stessi che oggi sono buonisti agiteranno il cappio.