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23 ago 2013

Se l'estate non va in vacanza

di Luciano Caveri

Quest'anno il periodo ferragostano, che di fatto scivola ormai sino a inizio settembre, offre - a Roma e in Valle in un parallelismo nel segno dell'ingovernabilità - un mondo politico ricco di attese e di voci. Normalmente era un momento sonnolento, in cui solo il gossip e il calcio dominavano la scena nel cuore del periodo delle vacanze, mentre in questa estate 2013 c'è una grande attesa per diverse forme possibili di "crepuscolo degli dei". Una politica confusa e contraddittoria, che però è ricca di trailer, che sembrano preannunciare un autunno da non dimenticare, come nei "prossimamente" che indicano le pellicole in uscita.

A titolo di esempio un caso che incrocia Roma con Aosta, che potremmo intitolare: "Brunetta contro Augusto", come in uno dei film storici ambientati in epoca romana. Come noto, infatti, il già ministro Renato Brunetta sostiene che in Valle d'Aosta ci sia un emirato con il suo emiro. Se ne assume la responsabilità e ci limitiamo a riferire di questo suo pensiero, senza aggiungere troppo sul punto, per altro perché per confermare la tesi non c'è bisogno di troppe prove. Vale solo la pena di ricordare che quello di emiro è un titolo che designa principi e capi musulmani. Nel "Corano", infatti, la voce "amīr" è usata per indicare chi è rivestito di potere o ha un titolo di comando (per noi è familiare la parola derivata "ammiraglio"). La battuta al vetriolo rompe un amore: Brunetta ha svelato il vero pensiero del Popolo della Libertà - Forza Italia "che conta" davvero verso l'Union Valdôtaine. Quello che fu non era un vero amore, era solo un amorazzo e Brunetta lo dice in modo diretto, senza troppe smancerie. Chiarendo implicitamente agli esponenti locali del partito che essere ruota di scorta non è servito a nulla e viceversa, come dicevano alcuni unionisti che all'epoca - io c'ero... - spiegarono in lungo e in largo che si trattava di un errore. Ma, di fatto; il «contrordine, compagni» è giunto solo dopo le elezioni regionali, quando i voti del PdL in Consiglio non risultavano più utili, in mancanza per altro di suoi eletti, spariti con l'esito tombale delle urne. Dura lex, sed lex e tanti ex. Chissà - ultima annotazione - se il giudizio peserà sul già traballante Comune di Aosta, dove la "love story" resiste ancora. O forse non capiterà nulla, perché - essendo scadente il "wifi" in zona piazza Chanoux - la notizia potrebbe non essere arrivata alla Giunta municipale e in Consiglio comunale.