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21 giu 2013

La Maturità alle porte

di Luciano Caveri

Il prossimo anno il primo "caverino" arriva alla Maturità. Per fortuna il prossimo diciottenne Laurent Émile non mi legge, perché come a tutti gli adolescenti l'idea di finire nelle note paterne non piace. Proverà anche lui - e di certo quando toccherà a lui il fatidico esame non ne scriverò proprio - questo cimento di cui ognuno parla con toni alla Vittorio Alfieri, che "legato alla sedia" per studiare discettava con tono retorico e disperato genere «Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli». Per cui, con il passare degli anni, la propria Maturità diventa come i pesci di quei pescatori che, da interlocutore a interlocutore, allungano la preda di qualche centimetro, partendo con una trota e finendo con un luccio. Così faceva mio papà Sandro che di fronte alle mie agitazioni alla fine della Terza liceo classico drammatizzava la sua Maturità con tutte le materie e l'intero programma del Liceo, roba che nel suo racconto era un cimento da Pico della Mirandola di fronte ad una commissione d'esame simile alla sala delle torture. Per cui la mia Maturità, in confronto, faceva ridere i polli. Ma, come tutti, io temevo questo esame finale, malgrado le statistiche mostrassero già allora che tante paure erano in realtà infondate. Negli ultimi anni, mi è capitato di azzeccare qualche volta qualche traccia del tema che sarà fra due giorni l'incipit di un esame, che un tempo iniziava in luglio, premessa - lo segnino gli esaminandi - all'estate (potenzialmente) più bella della propria vita. Naturalmente "prenderci" è stato un caso non avendo collegamenti segreti con i "guru" ministeriali che si occupano delle scelte e neppure avendo doti da chiromante, perché altrimenti vi scriverei da un isolotto tropicale dopo aver vinto alla lotteria. Penso anch'io che qualcosa sul mondo "connesso" di Internet potrebbe spuntare, ma quale possa essere la sfumatura proposta è difficile dire, se giocata sul tecnologico o sul sociologico. Sulla letteratura - azzeccato il Montale 2012 - penso a un classico, tipo Dante, Manzoni, Leopardi, scaraventato con una frase che ne dimostri la plastica eternità. Sull'attualità vedrei la donna e la politica con quote rosa e affini attraverso qualche straordinaria figura al femminile oppure una bella mappazza su politica e antipolitica, magari con una puntata sull'attualità su parlamentarismo oppure presidenzialismo. Sulla storia ci starebbe qualche cosa di europeistico, genere il punto sull'allargamento, visto che sta per aggiungersi la Croazia oppure - su questo mi butto - anticipare già a quest'anno l'approssimarsi del centenario della Prima guerra mondiale. Lascio queste previsioni, come un messaggio in bottiglia, ai pochi studenti che li ritroveranno qui: se ci azzecco in qualche punto benissimo, altrimenti "tant pis". E soprattutto, ragazzi, serenità!