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26 apr 2012

I "grandi" e il turismo

di Luciano Caveri

Ho sempre pensato che una presenza ragionevole in Valle di hôtel di grandi catene alberghiere - che so "Accor", "Hilton", "Best Western", "Melia"... - avrebbe avuto un suo perché. Si tratta, pur nella molteplicità di soggetti del settore, di operatori che hanno una propria clientela, garantiscono standard di qualità facilmente comprensibili, danno visibilità alle località che commercializzano e via di questo passo. Talvolta, leggendo certi cataloghi di prestigiosi soggetti del settore, mi sono dispiaciuto vivamente che la Valle non fosse citata e magari risultassero zone alpine meno belle delle nostre. Spesso ne ho discusso con gli albergatori locali ed alcuni temevano che ciò potesse deprimere ulteriormente i bassi tassi d'occupazione nelle strutture esistenti e che, comunque, gli alberghi a gestione familiare fossero la dimensione giusta per la nostra realtà. Semmai, qualcuno mi diceva, i nostri alberghi, come già avviene in certi casi, possono aderire a label internazionali che li facciano compartecipare a sistemi di vendita e di promozione, genere "Relais Châteaux" o "Charming Hotels of de World".  Rispetto queste posizioni, ma resto convinto che certe "marche" non porterebbero danni ma progresso nel cammino difficile del turismo, di cui gli alberghi - il recente referendum svizzero contro le seconde case lo insegna - sono il caposaldo e l'aumento in Valle dei "letti freddi", cioè appunto delle seconde case, per riffa o per raffa, è in controtendenza con il futuro turismo sulle Alpi. Per altro, il già scarso "grande" di marca esistente rischia grosso: se il "Club Med" di Breuil-Cervinia pare solido, lo stesso non si può dire - per i guai della famiglia Patti - per il "Valtur" di Pila e non si può non essere in apprensione per il "Planibel" di La Thuile per i problemi giudiziari di Ligresti e dell'Enpam (Ente previdenza medici), proprietario dell'immobile. Sono elementi contraddittori che rendono difficile il quadro di riferimento e flebili i dati di presenze e arrivi, come rassicurante "coperta di Linus" e lo dico senza polemica, essendoci passato anch'io.