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08 mar 2012

Il riavvio della Paritetica

di Luciano Caveri

La "Commissione paritetica Stato - Valle d'Aosta", il "motore" per l'elaborazione delle norme d'attuazione del nostro Statuto d'autonomia, riprende la settimana prossima la sua attività, dopo mesi di arresto, dovuti nell'ultimo periodo al cambio di Governo, che costringeva alla ricomposizione della parte statale di questo organo di rango costituzionale, che prevede tre esperti di parte governativa e tre prescelti dal Consiglio Valle. I due nuovi ingressi di nomina statale sono il professore Marco Cammelli, professore di diritto amministrativo all'Università di Bologna, vecchia conoscenza di noi valdostani e figura di grande rilievo ed un giovane professore dell'Università del Piemonte Orientale, Luca Geninatti Satè, che insegna istituzioni di diritto pubblico. Confermato quello che, dopo il lavoro comune considero un amico, il professor Luigi Melica, un bolognese che insegna a Lecce diritto costituzionale e ha dimostrato un'elevata conoscenza della nostra autonomia speciale. Nell'ultima fase della precedente Paritetica era l'unico "Professore", mentre gli altri membri statali interpretavano rigidamente la logica dell'apparato burocratico dello Stato con posizioni che rendevano estenuanti le discussioni e, più di una volta, confesso di essermi spazientito nel difendere le nostre ragioni. La parte regionale, che non era soggetta a rinnovo, resta composta dal professor Adolfo Angeletti, presidente uscente della Commissione (ora spetterà ad un membro statale nella logica della rotazione) e professore a Torino di diritto amministrativo, dal dottor Renato Barbagallo, esperto riconosciuto dell'ordinamento valdostano e di diritto regionale e da chi vi scrive, che si è trovato nel 2008 nella singolare situazione di diventare membro della Commissione creata in modo stabile nel 1993 con una modifica statutaria di cui sono stato autore. Tralascio le ragioni giuridiche che ci hanno obbligato ad avere la "Paritetica fissa", come miglioramento del nostro Statuto e lo dimostra il lavoro svolto in dieci anni dalla Commissione con l'emanazione di numerose norme d'attuazione che hanno ampliato e migliorato la qualità della nostra autonomia. La Commissione riparte in un periodo assai delicato per la nostra specialità e mi prenderò di certo la briga, di fronte al Ministro che si occupa degli Affari regionali, Piero Gnudi, che conosco, di ricordare le norme d'attuazione varate e inapplicate (regionalizzazione del Catasto e trasporto ferroviario), delle norme in attesa di varo (regionalizzazione Ispesl, le cui funzioni oggi sono all'Inail ed ordinamento linguistico) e di quelle da discutere (finanza locale nel quadro del federalismo fiscale e la regionalizzazione degli Archivi storici statali, ritornata in Commissione dopo il «no» del precedente Governo Berlusconi). Altri argomenti saranno oggetto di un calendario di attività, che spero in parte si svolga in Valle in ossequio al principio di pariteticità. Assieme al lavoro al "Comitato delle Regioni", che proprio da domani riguarderà per tre giorni a Lisbona il futuro per noi cruciale dei fondi strutturali, è quello della "Paritetica" un compito impegnativo e complesso. Ecco perché spiacciono poi le umiliazioni come l'invito a non votare in Consiglio di recente memoria.