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29 feb 2012

Lo scambio di lettere

di Luciano Caveri

Le vicende del voto nell'ultimo Consiglio Valle sono ben note e ormai penso che ognuno si sia formato un'opinione. I fatti erano riassunti in una lettera scritta da Hélène Impérial e da me al presidente del Consiglio, Alberto Cerise, che qui ricordo, pubblicandola: "le scriviamo per segnalarle quanto avvenuto nella seduta pomeridiana dell’ultimo Consiglio Valle. In occasione del voto conclusivo del disegno di legge 176 sulla rinotracheite bovina, siamo stati entrambi e congiuntamente avvicinati in aula dal Capogruppo del nostro Movimento, Diego Empereur. Nel breve dialogo, l'Empereur  ci ha detto – secondo quanto da lui affermato anche a nome del presidente della Regione, Augusto Rollandin – che in caso di voto a scrutinio segreto sul voto finale della legge non avremmo dovuto partecipare alla votazione. Questo, a suo dire, sarebbe stato un metodo di controllo del voto segreto, che avrebbe consentito  di individuare se fossimo stati o meno fra quei membri di maggioranza che, in un voto segreto precedente sull'articolo 1 del provvedimento, si erano espressi contro il Governo regionale quali – questa è la definizione corrente – "franchi tiratori" della maggioranza. La nostra reazione immediata è stata di sconcerto e di preoccupazione, ma poi la circostanza ipotizzata dall'Empereur non si è creata, poiché l'opposizione non ha richiesto il voto segreto. Resta, rispetto ai doveri e alle garanzie che vengono assegnate dallo Statuto speciale e dal nostro Regolamento al consigliere regionale, quanto è avvenuto e che, doverosamente, segnaliamo al Presidente della nostra Assemblea per le determinazioni del caso". In un incontro apposito, avuto con Cerise e Empereur, abbiamo ribadito quanto scritto, aggiungendo particolari sul clima dell'aula di quel giorno e considerazioni giuridiche sulle garanzie per i consiglieri. Il punto principale era che desideravamo che il presidente riscontrasse la nostra lettera. Lo ha fatto ieri e questa è la risposta: "ho preso atto della nota in data 13 febbraio con cui avete espresso forte rammarico per l’approccio con cui vi è stato chiesto, da parte del capogruppo dell’Union Valdôtaine, Diego Empereur, di non partecipare alla votazione al momento dell’approvazione finale del D.L. n. 176, qualora fosse stato richiesto il voto segreto, al fine di controllare la vostra appartenenza o meno al gruppo dei "franchi tiratori" della maggioranza. Richiamo l'incontro avvenuto in data 20 febbraio 2012, alla presenza anche del Consigliere Diego Empereur, e comunico quanto segue. Innanzitutto va preso atto delle scuse rivolte dal capogruppo Diego Empereur nel corso della riunione per le modalità utilizzate e l'invito a non partecipare al voto, e della dichiarazione per cui l'iniziativa è stata improvvisata e improvvida, avanzata a fronte della antipatica situazione dei franchi tiratori. A fronte di questo atteggiamento, prego le SS.VV. di voler considerare la vicenda con una disponibilità verso le attenuanti, già avanzate dallo stesso consigliere Empereur, che tolgono al fatto i contenuti di malafede connotandoli come una leggerezza della quale lo stesso consigliere Empereur non ha sul momento valutato le conseguenze. In secondo luogo ritengo doveroso, nella mia veste istituzionale, sottolineare che i Consiglieri regionali esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato e che in ogni occasione deve essere ribadito il rispetto del loro status, che si manifesta in primis attraverso l'esercizio del diritto di voto, costituzionalmente garantito ad ogni eletto e che prescinde da ogni logica di "disciplina" di partito. Ne consegue che ogni atto volto a impedire o limitare tale diritto, laddove non costituisca più grave infrazione, va censurato". Queste le considerazioni del presidente Cerise che da una parte spiega la sua valutazione soggettiva sugli avvenimenti e i comportamenti, come nel suo pieno diritto, assumendosene la responsabilità. Dall'altra ribadisce alcune cose sui diritti e le garanzie del consigliere in generale e in particolare che confermano, se mai ce ne fosse stato bisogno, il nostro pensiero. Oggi, non so bene ancora in che forma, il tema sarà all'attenzione del Consiglio e vedremo se e quali altre questioni eventualmente sorgeranno.