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27 gen 2012

A proposito dell'Ospedale

di Luciano Caveri

C'è chi, in queste ore, ha rimarcato alcune differenze di sostanza fra lo studio di fattibilità predisposto ai tempi della mia Giunta e il progetto preliminare del nuovo ospedale di Aosta. Un elaborato che è stato così presentato in primis ai medici primari con qualche scelta che era ancora ignota "in maggioranza" (così si definisce la riunione di tutti gli eletti regionali che appoggiano la Giunta al Governo). Mi riferisco - limitandomi all'essenziale -  all'abbattimento di strutture esistenti e recenti e ai costi considerevolmente lievitati rispetto ai costi ipotizzati. A rinfocolare la polemica, un fatto politico: il famoso referendum sulla collocazione della struttura, che vide confermata l'impostazione che difendo con convinzione di una struttura ospedaliera situata in città. Capisco quanto il tema appassioni, visto che la salute resta per ciascuno di noi un priorità e la necessità di uscire dalla logica dei "tacconi" sul vecchio "Mauriziano" (seguii anch'io le vicende con l'Ordine che portarono nel 1994 alla regionalizzazione della struttura). Nelle riunioni politiche più recenti, venendo al punto che considero essenziale di una condivisione delle scelte per essere coerenti nel percorso fra ieri ed oggi, è stato ribadito come si sia e si resti in una fase preliminare e dunque aperta alla discussione, fatte salve quelle scelte già prese nel confronto più recente sul tema. Credo che il fattore tempo ormai sia capitale e sono convinto che il passaggio referendario, che naturalmente ho sempre rispettato, abbia oggettivamente allungato i tempi per procedure la cui complessità crea tempi biblici per costruzioni di queste genere. Ma ormai il cronoprogamma non consente distrazioni, ma le decisioni devono essere sagge.