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23 gen 2012

In barba al riparto fiscale

di Luciano Caveri

Ho l'impressione che non sia ancora del tutto chiara ai cittadini la dinamica fiscale derivante dall'ultima Finanziaria, la prima del Governo Monti. Certo la "mazzata" è facilmente riscontrabile e impressionante facendo il pieno di carburante e immagino che lo sia anche per i fumatori. Ma, ad esempio, la tassazione su case e terreni, anche per chi godeva di vantaggi per certe "strutture produttive" come gli agricoltori e gli albergatori, è per ora poco comprensibile e quando lo diventerà - di fronte alle somme da pagare - saranno dolori. D'altra parte se è indiscutibile l'obbligo di pagare le tasse, che alimentano il funzionamento della macchina pubblica, ci sono in questo passaggio storico una conferma e una novità assestata. La conferma è l'oscurità del sistema fiscale. Lo è per chi ha il prelievo alla fonte e si trova di fronte a prelievi automatici del tutto inintelligibili se non per la cifra che sparisce dal netto. Lo è il sistema complessivo che obbliga per la denuncia dei redditi o altro a rivolgersi ai professionisti del ramo, come i commercialisti, per l'impossibilità del singolo, anche se mediamente alfabetizzato, di sbrigarsela da solo. La seconda novità, che conferma una tendenza ma la rende stabile, è la "fregatura" per la nostra Regione. Come avverrà per l'Imu, l'Imposta Municipale Unica, cioè la nuova tassa sulla casa, una parte rilevante dei prelievi - ma ciò vale anche per altre tasse incrementate - andrà allo Stato e non al nostro sistema autonomistico. Ma ci sono ancora dubbi che rendono improba per i nostri Comuni la chiusura dei bilanci per l'anno in corso! Tutto ciò in violazione del riparto fiscale, della nostra competenza regionale sugli enti locali e anche contro ogni logica di buonsenso. Nessuno discute i sacrifici, ma in cambio ci dovrebbero essere semplificazione e rispetto delle regole.