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26 dic 2011

A sei giorni: l'idea controcorrente

di Luciano Caveri

A tutto avrebbe potuto pensare meno che un giorno sarebbe avvenuto. Eppure era giunto a quella conclusione, chiuso nella sua casetta al Polo Nord, mentre ormai le renne fuori erano impazienti d'iniziare il lungo giro delle consegne. Bisognava fare due eccezioni in un colpo solo, dopo anni di disciplina millimetrica e rispetto delle regole. D'altra parte il suo lavoro era come un complicatissimo gioco d'incastri e sarebbe bastato poco per mettere in crisi un sistema e scontentare i bambini di tutto il mondo. Roba da mettere alla berlina uno dei capisaldi del Natale. Ora, giunta l'ora X, la slitta con le renne era sospesa nel vuoto e Babbo Natale era saltato sul tetto di Palazzo Chigi, la sede della Presidenza del Consiglio. Di lì, in una notte buia, il colpo d'occhio su Roma illuminata era davvero unico e per un attimo posò il sacco per terra, a fianco al camino prescelto, e percorse il panorama con lo sguardo. Due eccezioni, pensava. La prima è proprio che mai e poi mai avrebbe pensato che un giorno sarebbe entrato in un palazzo come quello. Era stato in ogni genere di abitazione, pure castelli principeschi e residenze presidenziali, ma mai in un palazzo come Palazzo Chigi, normalmente vuoto e spettrale nella notte di Natale e soprattutto senza bambini cui consegnare i suoi doni. Ma la seconda eccezione era ancora più grande: il regalo che avrebbe posato in un salone del palazzo aveva un bigliettino totalmente inusuale. Ovvio che i bambini non hanno titoli onorifici e in genere Babbo Natale si limitava a vergare sulla busta del bigliettino sul regalo il nome dell'interessato. Mentre questa volta spiccano nome e cognome, preceduti dal termine "Prof.", vale a dire Professore. L'anno di nascita di Mario Monti, attuale presidente del Consiglio, è il 1943, dunque ben distante da ogni traccia d'infanzia. Eppure per lui Babbo Natale si era infilato nel palazzo sede del Governo e aveva lasciato sulla scrivania il biglietto e il pacco dono, contenente una sciarpa inglese in tono con il sobrio stile anglosassone del Premier. La ragione delle due eccezioni era semplice: Babbo Natale, che sarebbe stato pensionato all'inizio del 2012 e sostituito da un "nuovo" Babbo Natale, era l'unico ad essere contento a ritrovarsi con l'età di pensionamento spostata più in là fra calcoli e tabelle, fra scalini e scaloni, fra contributi e marchette. Così l'idea, per una volta davvero controcorrente, del regalo...