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12 dic 2011

La dignità del pubblico

di Luciano Caveri

Ero stato il primo a negoziare con le autostrade valdostane degli sconti per i pendolari a costo zero per la Regione. Oggi vige un sistema più vantaggioso per gli utenti abituali, ma la Regione compartecipa ai costi. Non è esattamente la stessa cosa. Comunque sia, dal 1° gennaio ripartirà la macchina infernale degli aumenti tariffari, che fanno ormai delle nostre tratte autostradali dei percorsi buoni per Paperon de' Paperoni con un effetto tremendo sui viaggiatori. Questo vale per i valdostani, che si trovano ad essere comproprietari di minoranza di autostrade dalle tariffe d'oro e alla Regione tocca subire decisioni degli azionisti di maggioranza ratificate dall'Anas, ma ciò pesa anche come un macigno sui turisti della domenica e del fine settimana, già penalizzati dai prezzi dei carburanti alle stelle. Soluzioni concrete se ne vedono poche e i due concessionari duopolisti - gruppo "Benetton" per "Rav" e gruppo "Gavio" per "Sav" - hanno ormai in tasca le "nostre" autostrade per i prossimi decenni (scadenza 2032) e solo allora ci sarà una gara europea per la gestione. Intanto, da qui ad allora, ci sarà un solo senso di marcia: un periodico e strangolante aumento delle tariffe. La via d'uscita è una riflessione complessiva sulle autostrade in Italia. La privatizzazione del sistema ha peggiorato le cose, creando una posizione dominante grazie anche alla debolezza dei controlli e all'interlocuzione molle e passiva dello Stato rispetto ai proprietari che hanno in mano le concessioni. E' ora che le Regioni, che nulla possono fare su strutture di trasporto fondamentali sui loro territori, facciano fronte comune e si ribellino. Questo è uno dei casi in cui le regole del mercato (quale mercato se ci sono due soggetti?) non hanno funzionato e spetterebbe al pubblico, in un afflato di dignità, riprendere in mano il boccino per dettare daccapo le regole del gioco ormai fuori controllo. Chiedendo, se il caso, l'aiuto dell'Unione europea a tutela degli utenti-consumatori e delle calpestate regole di concorrenza.