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07 set 2011

Il diritto di sapere

di Luciano Caveri

Non c'è riservatezza o privacy che tenga: i dati della dichiarazione dei redditi di chiunque devono essere consultabili. Nel contemperamento fra le esigenze del rispetto della vita privata e le esigenze pubbliche, vince la trasparenza della vita collettiva. Gli aspetti personali cedono il passo alla verità, unica arma che consente di sbugiardare chi denuncia redditi da miseria con stili di vita che dicono altro. Non è per nulla una gogna: si tratta di rendere manifesto quanto la Repubblica, cioè noi stessi, conosce già e usare collegamenti "on line" vuol dire solo modernità. Si può discutere su tempi, modi, contenuti esatti, cautele e mille altro. Ma si ricordi che lo Stato sociale, nel nostro caso la Regione, dispensa aiuti, facilitazioni, contributi legati ad indicatori per la cui formazione i redditi sono un caposaldo. Per cui chi evade ruba e in più ci guadagna ancora in barba a chi paga. Ora, ma vedremo come, si parla di un ruolo attivo dei Comuni nel contrasto all'evasione fiscale in cambio dell'ottenimento del maltolto dei contribuenti disonesti. Io penso che per la Valle d'Aosta necessiti una norma d'attuazione che chiarisca da noi il ruolo degli Enti locali e rivitalizzi una norma dello Statuto di cui ho già scritto. Si tratta dell'impegnativo, responsabilizzante e antipatizzante articolo 13 dello Statuto che, con linguaggio datato, diceva: "Ai fini dell'accertamento delle imposte dirette erariali, gli uffici finanziari dello Stato nella Regione comunicano alla Giunta regionale la lista dei contribuenti che, domiciliati nella Valle, possiedono redditi tassabili al loro nome mediante ruolo. La Giunta esamina la lista, la completa e la rettifica, aggiungendovi coloro che furono omessi e che vi dovevano essere compresi e cancellandone coloro che per qualsiasi causa vi furono indebitamente iscritti o che per motivi sopravvenuti ne debbono essere esclusi. Delle variazioni introdotte la Giunta deve indicare la ragione. La Giunta indica altresì gli altri dati necessari per il nuovo o migliore accertamento dei tributi nei confronti degli iscritti nella lista. Gli uffici finanziari dello Stato nella Regione sono tenuti a riferire alla Giunta i provvedimenti adottati in base alle indicazioni dalla stessa ricevute". Una responsabilità mica da ridere, ma resa ovvia dal fatto che una fetta larghissima di fiscalità alimenta la nostra autonomia e "fare i pesci in barile" è troppo semplice. Anzi, le norme potrebbero coordinare le azioni e evitare i rischi, oggi esistenti, di controlli troppo asfissianti sugli stessi contribuenti.