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20 lug 2011

I celebri "tagli"

di Luciano Caveri

"Tagli": questa la logica, davvero ossessiva, di questi ultimi anni. Arrivati all'osso, resta poco da sgranocchiare e bisogna fare attenzione perché se è vero che alcuni Stati rischiano la bancarotta, altrettanto vero è che alcuni eccessi di abbandono del "sociale" fanno cadere quei vincoli di coesione senza i quali siamo allo sfascio. In attesa della grande riforma, quella federalista (vera e non d'etichetta), che porterebbe vantaggi e responsabilizzazione, mi limiterò ad alcune proposte per alimentare un dibattito che sta a cuore a molti.

Se avessi i poteri per operare risparmi di cui tanto si parla nella spesa pubblica partire dalle cose più semplici. La prima: abolizione delle Province, devolvendo funzioni e competenze a Regioni o Comuni. La seconda: abolizione delle Prefetture. Si trarrebbe di dividere fra Presidenti di Regioni e Questure quanto indispensabile. La terza: aboliamo subito le Ambasciate nei ventisette Paesi dell'Unione europea, perché bastano e avanzano i Consolati e le stesse chiusure e accorpamenti possono valere per una serie di Paesi del mondo dove un Ambasciatore italiano è inutile. La quarta: chiarezza sull'età pensionabile, una volta per tutte, anche in maniera draconiana, ma evitando allungamenti in corso d'opera che creano sconcerto e non consentono di organizzarsi la vita. La quinta: stop per un tempo ragionevole a convegni, congressi e manifestazioni finanziate dal pubblico, lasciando spazio solo a manifestazioni culturali di reale rilievo. La sesta: tassazione suppletiva per chi, titolare di una pensione di un certo montante, continui a lavorare (della serie: largo ai giovani). Più complesse ma altrettanto logiche: la riduzione, escludendo le zone montane - quelle vere! - per buonsenso, dei Comuni; dimezzamento dei parlamentari e dei ministri con la scomparsa dei Sottosegretari con contemporaneo accorpamento dei Ministeri o loro chiusura quando si tratti di materie regionali; riflessione sul "costo" dei sindacati nel loro "ruolo pubblico" (lo prevede la Costituzione) con disciplina più severa in materia di distacchi. Poi aggiungerei che: chi non dimostra di aver avuto la capacità di spesa dei fondi europei non deve più rientrare nella futura ripartizione dei finanziamenti comunitari in futuro. Bisogna in seguito spingere per avere un esercito europeo per evitare le ridicole duplicazioni di budget militari che l'Italia non può permettersi. Sono delle "piste" possibili e immagino che, essendo il tema caldo, si possano aggiungere molti argomenti. Magari facendo attenzione alle "mode" ed a certi gruppi su "Facebook" che stanno creando curiosità, ma che alla fine ricacciano aria fritta e nascondono chissà quali strategie.