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26 mag 2011

Cabina di regia

di Luciano Caveri

Leggo con interesse che nella politica valdostana nasce un nuovo soggetto, la "cabina di regia", di cui faranno parte il presidente della Regione e i capigruppo di maggioranza del Consiglio. Si tratta di un organismo nuovo, la cui definizione è stata usata in passato in "burocratese" per indicare a diverso titolo la nascita di piccoli gabinetti ("cabina" e "gabinetto" hanno la stessa origine linguistica), non intesi naturalmente come "cesso" o "vespasiano" ma come gruppo ristretto di decisori. Immagino che "regia", oggi termine applicato normalmente ai film e ai programmi televisivi come coordinamento dello spettacolo, sia da intendere qui, onorando il bilinguismo, con il termine francese di "régie", che in francese appunto vuol dire la gestione di un'impresa di interesse pubblico e con una logica estensiva si giunge fino ad una Regione autonoma. Anche se lo Statuto speciale non pare dar vita a questa struttura, la sua nascita va egualmente salutata con interesse e la paternità penso vada data al PdL valdostano che, malgrado questa settimana non sia stata brillantissima per il partito di Berlusconi dopo l'esito delle elezioni amministrative, deve aver riflettuto in Valle sul fatto che, almeno in ambito locale, la miglior difesa è l'attacco. Nata come operazione di allargamento della maggioranza per rendere più solidi i numeri in Consiglio e anche per la ricca dote che la sposa avrebbe portato in dono, l'attuale compagine della maggioranza regionale - in risposta alle accuse dell'eccesso di burocratizzazione - crea una nuova, seppur informale, struttura. Buon lavoro.