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10 mag 2011

La storia non si scrive con i "se" e con i "ma"

di Luciano Caveri

La morte di Osama Bin Laden avrà inevitabilmente una scia di polemiche e ci saranno le ricostruzioni le più varie e in questo Internet risulterà uno straordinario amplificatore di teorie e di retropensieri. Lo dimostrano anche le prime discussioni che abbiamo abbozzato qui sul blog. Ci vorrà qualche tempo per avere piena conoscenza dei fatti e anche una ricostruzione esaustiva e dettagliata originerà comunque dubbi o spiegazioni di vario genere. Pensiamo proprio alle fotografie: abbiamo già avuto dei falsi e quando usciranno quelle vere ci sarà chi sosterrà per anni che anche quelle sono false. Comunque sia, la storia è quella che è. Ci riflettevo rispetto ad un parallelo: la fucilazione di Benito Mussoliniil 28 aprile del 1945 e la successiva, tremenda e disumana esposizione del cadavere, avvenuta a piazzale Loreto a Milano. Sulla catena di avvenimenti ancora oggi gli storici si tirano per la giacca e mille leggende aleggiano: fu ucciso per eseguire una condanna a morte o fu un'iniziativa autonoma oppure "politica", dove andava Mussolini con esattezza, che fine hanno fatto i documenti che si portava dietro, c'era o no il "tesoro di Dongo" (oro e valuta)? Ebbene, pensiamo - anche se astrologare è inutile - se questa morte non ci fosse stata e se Mussolini fosse stato processato. Gli scenari potrebbero essere davvero plurimi in un gioco a tavolino. Io ho il mio pensiero: se non fosse stati ucciso subito, si sarebbe forse giunti a qualcosa di simile al processo di Norimberga per i criminali nazisti. Probabilmente Mussolini sarebbe stato comunque giustiziato. Oppure no, in alternativa sarebbe stato incarcerato a vita e chissà nell'Italia "perdonista" quali avvenimenti ulteriori si sarebbe creati... Insomma: non è mai facile scrivere la Storia e peggio ancora adoperare i "se" e i "ma".