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02 mag 2011

Come nasce una tragedia

di Luciano Caveri

Chiunque abbia seguito, con ruolo pubblico o da semplice cittadino, le vicende del rogo nel traforo del Monte Bianco del 1999 non può che essere rimasto addolorato dalla tragedia, ma anche vivamente colpito dalla catena di avvenimenti, su cui si è pronunciata la Magistratura francese, che portarono purtroppo all'evento. Sin da quando diventai parlamentare europeo, ma specie nel momento in cui assunsi maggiori responsabilità quale Presidente della Commissione Trasporti, spinsi sull’acceleratore per l'adozione di una direttiva europea che creasse un quadro giuridico stabile per avere maggior sicurezza nelle gallerie stradali. Ma certo, come un macigno, pesava sempre una riflessione riguardante quell’intrico di cose fatte e non fatte, di cui mi occupai ripetutamente prima come deputato a Roma e poi appunto a Bruxelles e lo feci alla ricerca, nel limite del possibile, di quegli elementi utili per capire che cosa avvenne con ragionevole certezza in quel giorno fatidico, dopo il quale nulla fu più come prima e non solo per i familiari delle vittime. Ora trovo degli stimoli interessanti in questo articolo, che parte dal Monte Bianco e da quegli eventi drammatici per effettuare riflessioni più vaste attraverso un vero e proprio approccio sistemico, che evidenzia sbagli e incomprensioni che sfociano alla fine in una "crisi", vale a dire, quasi sempre, in una vicenda improvvisa e luttuosa. Penso che sia utile ogni elemento di approfondimento per renderlo esemplare affinché casi come questi non si ripetano e la ricostruzione è interessante proprio per quanto detto e non detto, per le cose trascurate o omesse, per i rapporti talvolta grotteschi fra i due Stati e altro ancora. La stessa transazione conclusiva della parte civilistica nel contenzioso sul rogo da parte della Regione, per la quale io avevo previsto un’asticella ben più alta, ha chiuso in modo tombale gli aspetti processuali, ma - come dicevo - lascia, assieme alla nota sentenza penale, una scia di ammonimenti che è bene applicare in ogni attività che comporti dei rischi. La prevenzione non è mai sufficiente, anche se può essere considerata un'incombenza pesante e costosa.