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14 apr 2011

Temperature da record

di Luciano Caveri

Dal punto di vista della socialità, l'attuale canicola è una manna. «Che caldo!» diventa il passe-partout da conversazione e giuro di essermi sentito dire quei must che restano «non ci sono più le mezze stagioni» o anche «con questo caldo ci ammaleremo tutti» (la menagrama in oggetto aveva ragione: ho un raffreddore che ora appare grottesco con questo tempo!). Invidio poi coloro che, senza scrupoli, adeguano il guardaroba alle massime ferragostane, esibendo in quattro e quattro otto ciabatte da spiaggia e bermudoni in piazza Chanoux ad Aosta con lo sfondo dell'Emilus che sfrigola per  il disgelo brusco, che ha ammazzato la stagione dello sci. Ma l'aspetto più simpatico resta la statistica che consente la comparazione con il passato. Così si scopre che ad Aosta aveva fatto così caldo trentasei anni fa. Rapido calcolo e scopri che si trattava del 1974. Pur non avendo alcuna memoria reale, mi immagino - visto che facevo quinta ginnasio - che, con quel caldo, sarò salito a scuola da Verrès ad Aosta con il mio motorino "Beta 50", che avrò messo i "Ray-Ban" d'ordinanza e infilato i jeans a zampa d'elefante con annessi stivaletti che allora mi piacevano e che oggi troverei da vero tamarro. Colonna sonora? Guardando l'hit parade di allora, vado a colpo sicuro con due brani: "Angie" dei Rolling Stones e - credo che il fatto che mi piacesse sia un reato ormai prescritto - "Rimani" di Drupi. Bei tempi! Sul giochino passato presente si basa, con mio figlio Laurent che ha oggi quei miei stessi quindici anni, la trasmissione "Generazioni allo specchio" il sabato dopo le ore 16 sulle frequenze di "Top Italia Radio".