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20 feb 2011

Tra acqua e misfatti italiani

di Luciano Caveri

Incontro Nichi Vendola stamattina al Comitato delle Regioni, dove si è riunita la "Commissione Enve" (Ambiente) per discutere di diversi argomenti, fra i quali un parere di iniziativa sull'acqua su cui torno tra breve. La prima battuta non poteva che essere sul titolone di oggi de "Il Giornale", che pubblica una foto di Vendola con degli amici su di una spiaggia naturista nel 1979, credo che quella immagine ripresa da distante di un Vendola giovane nudo al mare sia simbolo o minaccia del fatto che se si scende sul "personale", allora ce n'è per tutti nella battaglia campale alla difesa del Premier. Per il poco che conta, ho detto al Presidente della Puglia che certe sortite sono stupefacenti. Quando un giorno la situazione italiana diventerà normale con una dialettica politica dedicata ai problemi e non ai destini personali, potrebbe essere normale dire che Vendola era a Bruxelles come relatore del parere "Il ruolo degli Enti regionali e locali nella promozione di una gestione sostenibile dell'acqua", come chiesto dalla Presidenza ungherese. Intervenendo nel dibattito, ho ricordato come le zone montane europee siano strategiche e decisive per l'approvvigionamento d'acqua e come i cambiamenti climatici in atto - con la scomparsa dei ghiacciai piccoli e medi all'orizzonte 2030 - influiranno mica poco in zone come la nostra (ho citato esplicitamente il Monte Bianco). Per cui è bene ricordare il ruolo delle zone montane e la necessità di tutelare i diritti storici dei montanari. Senza mai dimenticare l'importanza dell'acqua potabile che "offrono" alla pianura e come la stessa pianura deve investire denaro a beneficio dell'equilibrio idrogeologico della montagna per non vedersela crollare addosso con le alluvioni. L'idroelettrico, invece, resta una grande risorsa se non si esagera nello sfruttamento. La sostanza, comunque, in vista anche di un referendum sull'acqua che si svolgerà in Italia, è che il sistema dell'acqua deve essere considerato un servizio di interesse generale e non finire nelle mani di logiche speculative di mercato.