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20 gen 2011

I mobili del castello d'Issogne

di Luciano Caveri

L'altro giorno curiosavo sul web su Parigi, città che amo moltissimo e la cui ricchezza storica e culturale è così vasta da trovare sempre cose nuove. Questa volta è una vicenda con un'implicazione - non so quanto fosse già nota - con la Valle d'Aosta. Siamo nel XVIIesimo arrondissiment dove si trova l'hôtel "Gaillard", situato  nella place du général Catroux. Si tratta - capiamoci subito - di un hôtel particulier, cioè di una casa signorile, in questo caso di un enorme palazzo a imitazione di un castello di gusto neorinascimentale. "Le commendataire - spiega uno dei vari siti - est un banquier célèbre et fortuné, M. Emile Gaillard, qui en confia la construction à l'architecte Jules Février, de 1879 à 1884. Inspiré des châteaux de Blois et de Gien, l'hôtel semble s'être envolé du Val de Loire pour atterrir en plein Paris : briques rouges sur lesquelles se détachent des croisillons de briques noires, fenêtres à meneaux dotées de vitraux, imposantes lucarnes surmontées de pinacles, balustrade gothique au-dessus de la corniche du toit, cheminées de brique abondamment décorées...". E fin qui niente di particolare, ma poi si legge ancora: "A l'intérieur, la demeure fut agrémentée de sculptures du XVIe siècle et de boiseries tandis que le mobilier fut rapporté du château d’Issogne, dans la vallée d’Aoste". Quando il pittore Vittorio Avondo nel 1872 comprò all'asta il castello di Issogne si disse che cercò da antiquari i mobili originali o ne fece fare copie, ma ora e qualche anno dopo c'è questa storia dei mobili venduti a Parigi. Chi li segnalò a Gaillard o meglio al suo architetto Février? Queste le notizie successive: "A la mort du banquier en 1904, l'hôtel fut aussitôt mis en vente, mais son style étant passé de mode ou l'entretien d'un tel palais pouvant sembler trop coûteux, on ne trouva aucun acquéreur. C'est la Banque de France qui en fit l'acquisition en 1919 et en est toujours propriétaire". Se ho ben capito per un qualche periodo l'immobile, dotato apposta di una sala blindata nel sottosuolo (essendo protetta da un fossato pieno d'acqua nacque la leggenda metropolitana di coccodrilli che la proteggevano!) ma spogliato della straordinaria collezione di dipinti, venne adoperato come sede bancaria, mentre ormai è chiuso e non visitabile da lunghissimo tempo. E i mobili del nostro castello?