"Bifuel", poche balle.
E' abbastanza divertente come, di tanto in tanto, le "Ferrovie" - che restano un'azienda dello Stato - cerchino di "girare la frittata" sulle loro storiche inadempienze sulla linea ferrovia valdostana, che se la Valle non fosse una Regione autonoma sarebbe già stata chiusa come fastidioso "ramo secco".
Se uno dovesse scrivere un dossier sul tema si troverebbe davvero di fronte ad un "museo degli orrori", specie per l'assoluta incongruenza fra il dire e il fare. Della serie: quando incontri i vertici sono melliflui e propositivi, poi la quotidianità è una roba da incubo e ogni protesta è destinata a essere assorbita da un muro di gomma e anzi lo spostamento dei centri decisionali ha sempre più distanziato gli interlocutori e oggi decide tutto Roma, come avviene nei Paesi vittima del colonialismo.
La storia del rischio di mancato ingresso dei treni a motore diesel in arrivo dalla Valle d'Aosta nel rinnovato sistema ferroviario torinese è vecchia come il "cucco". Pur non conoscendo le ultime puntate, le Ferrovie sapevano sin dai tempi dell'acquisto del "Minuetto" che - prima di aprire l'opinabile libro dei sogni dell'elettrificazione della "Aosta - Ivrea" - c'era la scelta, da fare a tempo debito e senza fingere l'attuale sorpresa, che ho già ricordato da queste pagine: l'utilizzo di treni "bifuel" diesel ed elettrici, facilmente rinvenibili sul mercato e già in esercizio, che possono circolare a gasolio sulla nostra rete e, da Ivrea verso Torino, funzionare con l'elettricità di rete, schiacciando un bottone.
Ma è meglio, come sempre, "raccontare balle".
Forse solo la norma d'attuazione sulla ferrovia (se non farà la fine della mai realizzata regionalizzazione del Catasto, malgrado la norma d'attuazione ci sia) potrà consentire di vedere la luce.
- luciano's blog
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Commenti
In effetti...
proprio l'altro giorno sentivo parlare alla radio di queste prove con il "Minuetto" per vedere se i valori degli inquinanti nella stazione sotterranea di "Torino Porta Susa" superavano o no i valori consentiti durante il passaggio dei treni da Aosta.
Ricordo di aver pensato: «ma non esistono treni ibridi, elettrico e gasolio?»
Vi comunico, anche se poco vi interesserà, che la mia esperienza di viaggio per andare al lavoro coi pullman "Sadem" volge al termine. Non ho abbastanza pazienza... Dovevo schizzare fuori dalla ditta alle 17.30 per poi stare venti-venticinque minuti ad aspettare il pullman in perenne e cronico ritardo, per poi metterci altri cinquanta minuti per completare i trenta chilometri fino a casa, con annessa deviazione sulla collina di Saint-Vincent perché in centro rifanno i blocchetti di porfido.
Parlando con un autista, mi diceva che sono pagati sul tempo effettivo di guida, e quindi se arrivano in ritardo a destinazione ricevono degli straordinari. Ecco perché questo "andamento lento" alla guida, le soste al bar per comprarsi le bottigliette di acqua, le pisciatine a Verrès.
In auto impiego un'ora ad andare e tornare, col pullman mediamente due ore e mezza... Vi giuro che ce l'ho messa tutta a fare la mia parte nella lotta all'inquinamento (e al risparmio economico), ma con questi mezzi pubblici (pullman e treno) non esiste alternativa accettabile all'uso dell'auto privata...
Boh...
spero l'autista scherzasse, altrimenti rischia di configurarsi un reato.
Come Lucil...
anch'io da tempo ho smesso di viaggiare con mezzi pubblici, il tratto da Verrès ad Aosta presenta una media di viaggio deprimente, tipo viaggio in Burundi, sia in treno (e pensare che ero dipendente delle "Ferrovie dello Stato") sia in autobus.
Elasticità mentale di chi programma le cose = "00" (come la farina).
Una volta esisteva il pullman autostradale ed era interessante ed economico utilizzarlo per recarsi ad Aosta ma oggigiorno, oltre ad averlo eliminato, ci sono autobus che fanno i giri dell'oca e quaranta chilometri in statale diventano un incubo.
Allora vai con l'auto. Senza remore. Code ai vari cantieri, perenni da noi, media stimata sui 50 chilometri orari (da delirio) ma almeno timbri il cartellino in orario e non devi correre come un pazzo a rincorrere pullman in ritardo o spesso anche in anticipo.
Mi spiace ma siamo messi proprio male male e lo sapevano tutti ma proprio tutti.
Per lavoro faccio spesso...
le tratte "Torino - Milano" e "Torino - Aosta".
Nel primo caso prendere il treno è una opzione percorribile, rispetto all'auto, mentre la seconda tratta la puoi fare in treno se hai molto tempo libero, molta pazienza ed un buon libro da leggere.
Non credo proprio che...
l'autista stesse scherzando quando mi ha spiegato il meccanismo con cui vengono conteggiate le loro ore di lavoro.
Gli autisti sono retribuiti sulle ore effettive di viaggio, compresi i ritardi. Addirittura, se un autista con sede ad Aosta arriva ad Ivrea e lì deve aspettare un'ora per fare un'altra corsa, quell'ora di attesa è retribuita "ben" il cinque della retribuzione oraria. Quando invece le attese sono nella propria sede di appartenenza, non sono retribuite proprio per nulla.
Quindi l'autista ha tutto il vantaggio nell'accumulare ritardo e fare in modo che il tempo di attesa sia "assorbito" dal ritardo accumulato nel viaggio precedente. Quando ho fatto presente all'autista che in questo modo si incentivava il ritardo (e quindi il disservizio), ricordo che mi ha risposto «sta all'onestà dell'autista rispettare gli orari, certo che se uno vuole approfittare può alzare il piede».
"Arenaways"...
il 15 novembre partono i primi treni privati...
Troppo costoso applicare treni privati anche qui?
I treni...
che citi si occupano di tratte redditizie!
Tratta non redditizia...
Tratta non redditizia = nessun investimento;
Nessun investimento = servizio scadente;
Servizio scadente = tratta non redditizia.
Penso ai trenini alpini svizzeri, dove la gente prende il treno non per andare in un certo posto, ma per il gusto di prendere il trenino stesso...
Capisco le difficoltà tecniche e realizzative, ma non ha senso che la linea Aosta - Pré-Saint-Didier non arrivi fino a Courmayeur. Così come è fatta, non ha nessuna valenza turistica...
Il trasporto pubblico locale...
è per antonomasia "non redditizio", per cui non è stupefacente. Quando la Regione potrà fare lei la gara d'appalto per la gestione della tratta parteciperanno probabilmente anche privati, finalmente in alternativa al disastro di "Trenitalia".
L'allungamento sino a Courmayeur ha costi molto elevati e difficoltà tecniche e non credo che cambierebbe la linea, rendendola davvero turistica.