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02 apr 2010

Mina un po'... valdostana

di Luciano Caveri

Leggo gli articoli di Mina periodicamente pubblicati su "La Stampa" e la sua posta settimanale su "Vanity Fair" che dimostrano come Mina sia non solo la migliore cantante italiana da molti anni ma sia dotata di cervello e di una prosa sarcastica e tagliente che mostra grande verve. Tanto che all'inizio ci fu chi, stupidamente, evocava l'esistenza di un "ghost writer" o, come si dice in italiano, un "negro" che scrivesse per lei. Incredibile... Un approccio giornalistico originale confermato dall'irridente articolo per prendere in giro gli eccessi celebrativi per i suoi settant'anni! Mina ha accompagnato la mia vita: dalla televisione in bianco e nero dell'infanzia appaiono nella memoria le immagini di questa lungagnona sorridente e sexy con minigonne da turbamento. E poi il gossip dei rotocalchi dell'epoca che seguivano le vicissitudini sentimentali di una donna libera e anticonformista sino alla scelta di vivere la canzone senza più apparire su di un palcoscenico. E naturalmente, sempre, la sua musica con tante canzoni che sono come un segnalibro nelle pagine della vita. Mi diverte che, per caso, il primo "fan club" sia nato da noi in Valle e sia vivo ancora oggi con tanto di "fanzine": una sorta di ponte fra le nostre montagne e la "Tigre di Cremona".