blog di luciano

Legge sulla montagna

nivolet.jpgHo ripresentato in Consiglio Valle, con alcune migliorie, la proposta di legge definita nel titolo "Disposizioni per lo sviluppo e la tutela della montagna".
La considero come il coronamento di tanti anni di attività e di di una lista interminabile di dibattiti e convegni. Lo sforzo è quello, facendo una classificazione nuova e originale con Comuni di montagna e di alta montagna, di mettere una parola fine al cuore del problema: la situazione italiana vede ancora classificate come montagna aree pedemontane, collinari o costiere.
Una stortura intollerabile che ridicolizza la richiesta di una politica specifica per la montagna, resa maggiormente perseguibile con il "Trattato di Lisbona".
Troppa montagna, nessuna montagna.

Le speranze della Savoia

chambery_01.jpgLa Savoia si prepara a ricordare i 150 anni dall'annessione alla Francia in una fase di grandi discussioni sul futuro del decentramento in Francia.
La Commissione Balladur ha presentato un rapporto al Presidente della Repubblica sulla riforma del sistema autonomistico, intitolato non a caso "Il est temps de décider".
Il documento è corposo e assai ben costruito: la logica è ridurre il numero delle Regioni e dotarle di maggiori poteri e competenze a detrimento dei Dipartimenti, prevedendo in sostanza forme di forte accorpamento dei molti Comuni francesi.
L'associazione "La Région Savoie j'y crois" rilancia la speranza che i nuovi ritagli regionali e la mortificazione dei Dipartimenti (la Savoia ne ha due) possa portare ad una mobilitazione popolare per liberarsi del centralismo di Lyon e dar vita ad una Regione Savoia nel solco della storia.
Nobile speranza ma proprio leggendo il "rapporto Balladur" gli spazi paiono ristretti.

Fare i conti senza l'oste

cartello_na_italie.jpgCome da me scritto più volte, il federalismo fiscale sta prendendo una brutta piega.
Ecco giustappunto l'idea di sveltire, presto e subito, i "tagli" per i riparti fiscali per le Autonomie differenziate del Nord.
Triste epilogo che mostra il volto truce del disegno pseudofederalista, che doveva essere la panacea per tutti e diventa invece un inspiegabile regolamento di conti.
A nessuno interessa l'idea che i valdostani potrebbero arrabbiarsi davvero per un tentativo di cambiare le regole senza il necessario consenso?

Il Vallese tinto di rosa

esther_waeber_kalbermatten.jpgLa Repubblica del Vallese - cui ci lega una vicinanza, una solida amicizia e grandi similitudini - avrà per la prima volta in assoluto una donna nel proprio governo, il Conseil d'Etat. E' una socialista e si chiama Esther Waeber-Kalbermatten.
Quando parliamo del federalismo svizzero, modello assai interessante, dobbiamo anche rimarcarne i limiti, quali quello del ruolo femminile in politica. Pensate che, mentre in Italia la conquista del voto alle donne fu con un atto del 1945, nel Vallese ciò avvenne solo nel 1970 e solo nel 1990, su decisione dei giudici, il voto femminile fu reso obbligatorio nel Cantone assai conservatore dell'Appenzeller Interno.

Far girare le pale

pale_eoliche.jpgIn una giornata ventosa come quella di oggi vien naturale pensarci: «ma come siamo messi con l'eolico in Valle d'Aosta?»
Oltretutto ho notato che al confine con la Valle, nel Canavese, sono state montate due pale di media grandezza.
Gli impianti più impressionanti li ho visti dall'elicottero sulle coste della Galizia e direttamente sul mare atterrando in Danimarca. Da noi, invece, nulla.
Già molto tempo fa i tecnici mi avevano spiegato che il nostro vento - tranne in una ridotta zona di Châtillon - non va bene per sfruttare l'eolico non avendo continuità. E' bene rassegnarsi dunque con grande delusione dei brasseurs d'affaires del vento che stanno battendo tutti i Comuni della Valle e che stanno montando pale, anche inutili e talvolta terribilmente impattanti, in tutta Italia.

Donne

mimosa.jpgPer chi crede nell'8 marzo e lo riempie di significato, massimo rispetto e auguri.
Trovo tuttavia sempre più donne che considerano la Festa segno di una condizione di inferiorità.
Ritengo che le donne abbiano fatto passi da gigante nella società europea e la Valle d'Aosta ha raggiunto importanti risultati, come la percentuale di donne inserite nel mondo del lavoro.
Resta la speranza che la parità non significhi che le donne acquisiscano - lo dico sorridendo - i nostri peggiori difetti, ma che l'eguaglianza sia sempre rispettosa di quelle particolarità femminili che ci rendono nella vita complementari.

Incontro

homer_simpson_vitruviano.jpgNon so se mi impressionano di più i cinquant'anni anni di Barbie o i vent'anni dei Simpson. Sono comunque, molto più di altre cose, il segno dei tempi. Barbie è stata simbolo muto dell'ottimismo e della bellezza stereotipata da concorso di bellezza. Homer (dal nome del papà dell'autore dei cartoni Matt Groening, che ha chiamato il figlio con lo stesso nome!) è, invece, il rappresentante parlante dei dubbi seguiti all'entusiasmo del dopoguerra. Caucasica una, con il suo rosato, improbilmente giallo l'altro proprio per evitare quel colorito, secondo il suo inventore. Sogno un incontro fra i due.

Le ronde

ronde.jpgConfesso che non mi piace la proposta, mentre per contro il celebre decreto dedica una parte alla soluzione di controllo del territorio che considero efficace, vale a dire la videosorveglianza.
In Italia il numero degli appartenenti alle forze di polizia, cui di tanto in tanto si associano pure i soldati, non ha eguali rispetto a un qualunque Paese democratico. Ricordo che anni fa un Sottosegretario disse che nella sola Napoli erano schierate un numero di persone per contrastare i delinquenti maggiore dei militari presenti come interposizione in Libano! Per divertimento calcolate la percentuale per cittadino delle forze di polizia complessivamente presenti in Valle.
Le ronde, se ci si vuole organizzare, possono - e in parte lo fanno - tranquillamente integrare il pubblico nelle numerosissime funzioni di protezione civile e di volontariato, senza giocare a fare i carabinieri.

I pianisti se ne vanno...

pianista.jpgHo compartecipato alla Camera a tante discussioni e azioni contro i deputati che votavano per altri. Lo facevano non per falsare l'esito dei voti, ma per evitare che i colleghi perdessero la diaria in un patto di mutuo soccorso.
Ricordo provvedimenti seri: la percentuale di voti cui bisognava partecipare per evitare che un solo voto facesse scattare la presenza o ancora la necessità di tenere pigiato il tasto per tutto il tempo di votazione per evitare che un tocco pianistico bastasse a far risultate presente un assente.
Nei resoconti dell'ufficio di Presidenza - inizio anni Novanta - risulterà come fossi stato il primo a proporre di usare il sistema ad impronte digitali per evitare furberie.
L'idea, oggi concretizzatasi, cadde allora nel vuoto con buona pace dei pianisti di Montecitorio.

Europeismo

madrid_porta_europa.jpgI massimi sistemi e le grandi idealità vengono scossi in tempo di crisi. Oggi parlare di integrazione europea sembra un vezzo inutile e invece senza lo "scudo" dell'Unione europea la botta sarebbe stata ancora peggiore.
Sarà così se il "Trattato di Lisbona" resterà, come inizio a temere, nel cassetto. Mancano il Senato ceco e l'Irlanda dovrà tornare al referendum, scossa da una crisi economica terrificante.
Sarà bene che gli europeisti battano un colpo, altrimenti saranno guai.

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