Non manca molto all'apertura della stagione invernale. Tra poco, come faccio da alcuni anni, affitterò il mio paio di sci ed aspetterò l'arrivo della neve. Trovo che non ci sia sport più bello e salutare, ma capisco di essere di parte...
La memoria di quanto avvenne lo scorso anno, con il "covid-19" che entrò nelle nostre vite, è ancora ben chiara. Fu un crescendo, che culminò con la chiusura anticipata della stagione, dopo gli improvvidi appelli su tutte le Alpi del genere: «Sulle nostre montagne non si sono registrati contagi da coronavirus, la nostra è una destinazione sicura, venite a trovarci». Ricordo certi terribili assembramenti conseguenza di questi inviti, presto rivelatisi fallaci!
Ora, in vista della riapertura degli impianti e delle piste, ci sono alcune incognite che sarebbe bene chiarire sulle regole che verranno imposte, sempre che - facendo gli scongiuri - la pandemia non riparta anche da noi con la brutalità in atto in altri Paesi europei. Situazioni critiche che già pregiudicano l'arrivo di clientele straniere, come inglesi e svedesi.