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20 mag 2024

Viva la bandiera europea!

di Luciano Caveri

Claudio Borghi, Senatore leghista, è noto per le sue sparate politiche eccentriche che, di tanto in tanto, gli offrono il suo quarto d’ora di celebrità in quella sua logica abborracciata che immagino scaldi solo i suoi elettori.

L’ultima sparata tratta da un suo X: “Consegnata agli uffici la proposta di legge per l'abrogazione della legge che ha introdotto l'obbligo di esposizione della Bandiera dell'Unione Europea fuori e dentro gli edifici pubblici". Una antieuropeismo miserello, che rientra nel look sovranista-nazionalista della Lega salviniana, che ora farà i conti con gli esiti delle Europee e potrebbe essere un pericoloso crash test.

Credo nel valore simbolico delle bandiere e nel loro antico significato rappresentativo. Tant’è che se oggi in Valle d’Aosta esiste l’obbligo di esposizione sugli edifici pubblici (con quella italiana e quella europea per legge nazionale) della bandiera valdostana lo si deve ad una mia legge, voluta quando ero Presidente della Regione. La legge regionale n. 6 del 2006 definì, infatti, ufficialmente- oltre all’obbligo di esporla - il riconoscimento vero e proprio della bandiera regionale rossonera, così definita: è formata da un drappo di forma rettangolare, suddiviso verticalmente in due sezioni uguali di colore nero e rosso, con la banda nera dalla parte dell’asta.

Ma torniamo alla bandiera dell'Europa, così come è conoa in tutto il mondo, simboleggia sia l'Unione Europea (UE), che l'unità e l'identità del continente europeo in generale. La bandiera è costituita da un cerchio di 12 stelle dorate su uno sfondo blu. Il cerchio è simbolo di unità, ma il numero delle stelle non dipende dal numero dei Paesi membri o fondatori dell'UE. La bandiera nasce nel 1955.. Fu il Consiglio d'Europa, la prima assemblea comune di molti Stati del Vecchio Continente, a sceglierla nella medesima versione odierna. Nel 1983 a sua volta il Parlamento europeo la adottò e due anni dopo i capi di Stato e di governo dei Paesi membri ne fecero l'emblema ufficiale della Comunità europea, poi diventata Unione europea. Nel 1950, come dicevamo, fu il Consiglio d’Europa ad indire un concorso, per mezzo di un apposito comitato, per selezionare la futura bandiera dell’Europa. Arsène Heitz, che lavorava presso l’ufficio postale del Consiglio d’Europa, presentò più di 21 progetti. Fu lui a presentare il modello dell’attuale bandiera europea con la corona di stelle su uno sfondo blu. Ufficialmente furono scelte 12 stelle perché il 12 sarebbe il simbolo di perfezione e unità. Lo sfondo blu rappresenterebbe il cielo sopra l’Europa e le stelle simbolicamente tutti i popoli europei presenti e futuri. Robert Bichet, vicepresidente del Consiglio d’Europa nel 1955, scrisse che il numero 12 “è il simbolo della perfezione e della pienezza, come i 12 apostoli, i 12 figli di Giacobbe, le 12 ore del giorno, i 12 mesi dell’anno, i 12 segni dello Zodiaco”. Molti anni dopo la ufficializzazione della bandiera, nel 1987, l'ideatore stesso del disegno ne diede invece la spiegazione in chiave biblica, citando un versetto dell’Apocalisse: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”; e anche lo sfondo blu della bandiera europea sarebbe il tradizionale colore mariano. Ma l’ex Direttore dell’Informazione del Consiglio d’Europa responsabile della realizzazione del disegno della bandiera europea, Paul Lévy, in un’intervista del 1998, smentì categoricamente che il significato della bandiera avesse una connessione col culto mariano e di fatto chi indicava come ispirazione una vetrata delle tante che adornano la cattedrale di Strasburgo, che raffigura la Vergine con sopra un circolo di dodici stelle gialle, che ho visto coi miei occhi. A smentire la tesi il modello presentato da Arsène Heitz che aveva nel bozzetto 15 stelle e non 12. Il caso volle, però, che il giorno scelto per l'introduzione ufficiale della bandiera europea fosse proprio l'8 dicembre del 1955, giorno della festa dell’Immacolata Concezione, una delle feste più importanti legate alla Vergine Maria.

Eppure il mio amico, Mariano Allocco coglie l’origine in modo diverso: “I colori, bianco e blu, colpirono il presidente della commissione giudicatrice, Paul M. G. Lévy, che vide probabilmente in essi un richiamo alla bandiera del neonato Stato d’Israele, bianca e blu appunto. Il numero dodici, poi, creava un ponte tra le due fedi, questo numero compare più volte nell’antico e nel nuovo testamento, dodici i figli di Giacobbe e le tribù di Israele, dodici gli apostoli di Gesù, dodici, come le porte della Gerusalemme Celeste, le edicole in San Giovanni, l’antica basilica lateranense cattedrale di Roma. Le origini delle dodici stelle della bandiera vanno cercate con questa chiave di lettura, esse sono legate al culto della Vergine Maria e all’Apocalisse. Arsène Heits, come migliaia di cattolici di allora e di oggi, aveva al collo la cosiddetta “Medaglia Miracolosa” e da essa trasse lo spunto per il bozzetto della bandiera. Questa medaglia era stata coniata dopo l’apparizione della Madonna a Catherine Labouré nel 1830, fu la Madonna stessa che indicò alla religiosa di rappresentare sulla medaglia le dodici stelle della corona posta sul capo della donna dell’Apocalisse (“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”) e Bernardette Soubirous portava la “Medaglia Miracolosa” legata al collo con uno spago l’11 febbraio 1858, quando le apparve per la prima volta la Signora che era vestita di bianco e blu. Il bozzetto della bandiera piacque alla commissione tutta, anche se ci furono inizialmente discussioni sul numero delle stelle. Perché 12 quando gli stati fondatori erano solo 6?  Perché farle restare 12 anche in seguito? Arsène Heits alla commissione non svelò la provenienza biblica del simbolo (lo ammise solo in seguito), ma sostenne che il 12 era, per la sapienza antica, un “simbolo di pienezza”, questa lettura allora passò e questo numero e stato confermato ancora recentemente, “Il numero 12 simboleggia, da sempre, la perfezione e l’unità ed è inamovibile indipendentemente dal numero degli stati che entreranno a far parte dell’Unione”.

Infine Allocco propone un parallelo sulla “sua” bandiera, quella occitana: “Non è la prima volta che in Europa un simbolo fa riferimento alla religione nel luogo sacro per eccellenza anche a una lettura laica, sulla bandiera! Un precedente illustre proviene da un tempo lontano, anche questo si riferisce all’Apocalisse, non alla donna con un diadema di 12 stelle, ma alle 12 porte della Gerusalemme Celeste, simbologia riportata su una bandiera all’inizio del secondo millennio, sulla bandiera dei Conti di Tolosa, la Bandiera Occitana, cultura a cui appartengono 18 valli del Piemonte, tutto il Midì francese e raggiunge la Catalogna . In essa i quattro assi della croce raggiungono, divergendo nei vertici, 12 cerchi disposti in circolo in modo perfettamente sovrapponibile alle stelle della bandiera europea. Quei dodici cerchi rappresentano le dodici porte della Gerusalemme Celeste (“E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta è formata da una sola perla”) mentre la croce disegnata al loro interno rappresenta gli assi ortogonali di quella città. La simbologia del “12” presente sulla bandiera dei Conti di Tolosa è riconducibile alla stessa fonte biblica a cui fanno riferimento le 12 stelle dell’Europa, all’Apocalisse e le due bandiere sono un ponte fra ebraismo e cristianesimo, tra antico e nuovo testamento. Anche il motto dell’Europa attuale, “Uniti nella diversità”, calza a pennello all’ipotesi di Civiltà Occitana, un ponte ideale unisce a distanza di un millennio due mondi che hanno molti tratti caratterizzanti perfettamente sovrapponibili. Questo ponte può essere rappresentato dallo sventolare sincrono di due bandiere che hanno origini comuni”.