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20 mag 2023

Certi ambientalisti…

di Luciano Caveri

Vorrei umilmente riassumere la posizione in materia energetica della parte più estremista del mondo ambientalista, premettendo che ormai il patrimonio del rispetto del pianeta è appannaggio di qualunque essere umano pensante e chi ne agita troppo la bandiera rischia se ossessivo di sortire l’effetto opposto. Elenchiamo la frontiera di chi vive oltre la logica. Il no al nucleare è ormai dato per assodato e il fatto che altri - tipo la Francia - lo stiano rilanciando sarebbe la dimostrazione che sono fessi. Idem, ad esempio per i Paesi scandinavi, che ottengono energia dai termovalizzatori: un tabù e dunque meglio che i romani mandino i loro rifiuti in Olanda in impianti analoghi. L’eolico, per carità, con quelle pale che turbano il paesaggio, peccato che io ne abbia visti in tutta Europa senza grossi problemi. Gas nazionale dell’Adriatico? Non se ne parla! Meglio lo sfruttino i croati dirimpettai. L’idroelettrico è un salto ad ostacoli: niente bacini nuovi e minimo vitale sempre più elevato nei fiumi, perciò se si può meglio evitare. Se fosse il legno con le sue diverse filiere energetiche? Inquina! Non oso pensare a come verrà un giorno giudicato il vettore idrogeno, che ovviamente dovrà essere idrogeno verde, ma come lo produci con le rinnovabili nel mirino? Intanto naturalmente si vanta come necessario l’addio al petrolio e al carbone e tutto dovrà essere elettrico, ma l’elettricità come la si farà in questo intrico di no o peggio ancora dei “sì, ma…”, che suona anch’esso come una negazione? La sostenibilità - che ormai spunta come il prezzemolo - assieme al compagno di merende “sviluppo”, che da solo va rigettato, è il nuovo mantra e siamo tutti sull’attenti. Anche se nella declinazione esatta ci sono problemi concreti da rompicapo. Intanto c’è chi imbratta i monumenti, blocca il traffico pendolare, odia i jet privati e manifesta con grande ingegno in difesa dell’Ambiente, considerando l’umanità una schifezza. Esistono animalisti che tra un cucciolo d’uomo e quello di un cane non hanno dubbi: meglio il bau bau, disegnando una Natura in cui l’unica presenza ingombrante è l’uomo e chissà che non si predichi un salutare suicidio di massa. C’è lo saremmo cercati! Estremizzo? Può essere, tuttavia credo che la misura sia colma, così come un tam tam assillante di modelli astrusi di un ambientalismo pauperistico che non si capisce bene che cosa predichi. Certamente i NO a qualunque cosa con racconti suggestivi di un mondo delle favole, che non mette nessuna allegria, ma una forma profonda di letargia. Manca il cilicio, la penitenza e la scelta di privazioni a completare un quadro desolante e depressivo. Un mondo grigio e militarizzato che farebbe tremare Georges Orwell, peggiore di dittature conclamate con regole di vita persino contrarie al buonsenso e alla mitezza. Davvero questo è il futuro che guarda al passato remoto e intende negare progresso e benessere? Auguri di cuore a chi si intruppa e milita. Nessuno pensa ad un mondo sprecone e irresponsabile, perché devono esistere coscienza e buonsenso a beneficio nostro e di chi verrà. Ma gli estremismi sono sempre condannabili perché puzzano di voglia di totalitarismo. Bisogna diffidarne grandemente. So che come baby boomer posso essere considerato colpevole di tutto e porto in più in me le colpe di mio papà e di mio nonno e giù per li rami dell’albero genealogico. Capisco, confesso e chiedo perdono , ma resto convinto che l’umanità abbia complessivamente migliorato la sua condizione, senza mai dimenticare errori e brutture di cui siamo stati protagonisti. Ma il ritorno al passato remoto non lo voglio.