La futilità per fortuna domina molte discussioni estive a fare da contraltare alle notizie orrende che si sommano in questo 2022, che pare un concentrato di tragedia da cui ci si può esentare ogni tanto senza complessi di colpa. Scrive Milan Kundera e se lo dice lui mi fido: «Fin dall'inizio della storia l'uomo non ha conosciuto che il mondo tragico e non è capace di uscirne. L'età della tragedia può aver fine solo con una rivolta della frivolezza». Ho assistito in queste ore ad alcuni estratti di frivolezza. Attorno ad un ombrellone ho sentito disquisire a lungo su quale sia la pizza migliore e devo dire che il repertorio che ho visto sfoderare è stato vastissimo e circostanziato. Alta, bassa, croccante, morbida, rotonda, quadrata, nel pentolino. E il segreto? Il segreto della pizza è l'acqua, anzi il segreto è il pomodoro, no la farina, però l'impasto è pure più importante del forno a legna. Tuttavia, come scordare l'olio, la mozzarella e ogni ben di dio per arricchirla?
Mi veniva in mente Luciana Littizzetto: «Ora non bastano più le classiche "margherite", "marinare", "napoletane", "funghi e prosciutto" e "quattro stagioni". Tradizionali, per carità, ma armoniche nei loro sapori. Ora si dà sfogo alla fantasia e si butta sulla pizza qualsiasi cosa. Si va dalla "montagnina" coi funghi e la muffa, alla pizza "allergica" con polline e pelo di gatto misto, passando dalla "maratona" con pomodoro fresco e scarpa da ginnastica tritata per finire alla pizza "a sorpresa" dove il pizzaiolo ci scarica sopra quel che gli pare e se quel giorno gli girano le tartacule sono tutti fatti tuoi». Altro capannello legato questa volta ad un must del gossip estivo: gli intrighi amorosi con coppie nate e scoppiate, che sembrano le pizze per la loro varietà. Confesso che non riuscivo a stare a stare a sentire e per altro molti neppure li conoscevo. Spiccavano le stupidità attorno a presunti misteri di Montecarlo su Charlène di Monaco ed i suoi malanni, martellando senza pietà e senza costrutto il Principe Alberto, il marito e i figli Jacques e Gabriella. Mi pareva dai discorsi come emergessero Fedez e Chiara Ferragni e Michelle Hunziker e tale Giovanni Angiolini. Uno che se ne intende con il suo "Dagospia" è Roberto D'Agostino: «Senza pettegolezzo la gente non vive. Hanno ragione gli americani: il gossip è un rito collettivo, è un fenomeno antropologico». Imbattibili i maschi in riva al mare con il calcio, in questo periodo solo parlato, eppure "La Gazzetta dello Sport" spopola, portando con sé il "calcio mercato" e le previsioni per la stagione che verrà, elemento in cui si mischiano le grandi squadre e le declinazioni provinciali delle squadre meno titolate. Ha scritto Javier Marias: «L'ideologia, la religione, la moglie o il marito, il partito politico, il voto, le amicizie, le inimicizie, la casa, le auto, i gusti letterari, cinematografici o gastronomici, le abitudini, le passioni, gli orari, tutto è soggetto a cambiamento e anche più di uno. La sola cosa che non sembra negoziabile è la squadra di calcio per cui si tifa». Ci sono poi discorsi da addetti ai lavori. In tutte le spiagge - e io l'ho vissuto da bambino - esiste un nucleo storico di affezionati, in genere da prima fila, i quali naturalmente si occupano anche di discorsi molto local, cioè nel perimetro degli ombrelloni stessi. Quindi sparlano largamente degli assenti e dei presenti solo quando assenti. Così fan tutti...