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16 set 2020

3) Diario di un candidato

di Luciano Caveri

Le fotografie fatte da candidato per le elezioni sono per me, come per tutti, un segno del tempo che passa. Il salto di di decenni restituisce sui manifesti un altro me stesso. Eppure, con franchezza, non ho mai dato importanza ai manifesti con i cartelloni (oggi in genere uno solo di grande formato, al posto dei consueti due) che, da tradizione, vengono apposti nei Comuni. E invece l'altro giorno, in attesa di un ritardatario in piazza Chanoux ad Aosta sotto l'Hôtel de Ville, mi sono messo a guardare il via vai di persone davanti ai cartelloni ora messi in un angolo della piazza, mentre un tempo venivano situati in posizione più centrale. Ebbene, è stato assai istruttivo, perché nel volgere di una mezz'oretta un vasto campionario di umanità - chi da solo e chi in gruppetti - si è susseguito di fronte a simboli e foto delle liste in lizza per Regionali e Comunali.

Mai come quest'anno mi sono reso conto di come sarebbe utile aggiungere anche lì e anche con l'uso di tutti gli strumenti a disposizione le modalità di voto, che vengono date ormai per scontate. Vi garantisco che non è così e ho constatato che persone con formazione culturale di diverso livello non sanno esattamente come funzioni l'attuale sistema elettorale a cominciare dalla nuova modalità che consente di esprimere una sola preferenza. Una novità che per ora non si capisce bene come impatterà sui risultati. In effetti a cambiare non sono solo le mie fotografie, ma anche la conoscenza dei cittadini di certi banali meccanismi democratici, tipo - che so - la differenza fra Consiglio regionale e Giunta regionale. Esiste - ed è una sconfitta della democrazia - una crescente area di ignoranza verso elementi di base rispetto al funzionamento delle Istituzioni e cresce la difficoltà di capire la differenza fra le proposte politiche in lizza. Lo si vede anche da candidati che passano senza colpo ferire, a distanza di solo due anni dalle elezioni regionali precedenti, a schieramenti incompatibili con la precedente esperienza politica. Mobilità talmente ardita in taluni da chiedersi come sia possibile e se in alcuni ci sia non dico coerenza ma almeno uno straccio di dignità. Certi salti della quaglia sono fantastici e non mi metto ad elencarli per non nominare neppure il nome di certi voltagabbana anche di spicco e non solo gregari che pure sorridono sui manifesti di formazioni politiche - e lo testimonia la memoria d'elefante della Rete - agli antipodi della propria attuale posizione politica sino a poco tempo fa. Si sappia che ciò avviene solo per nobilissimi motivi... Anche in questo caso esiste una vasta smemoratezza, non solo dell'interessato/a e del codazzo di fedelissimi, ma anche degli elettori, specie di chi già capiva o si interessava poco della partitocrazia locale e ora arranca nella galassia attuale delle dodici liste delle Regionali. Talvolta vengo interrogato su punto e capisco che ci vorrebbe uno schemino per illustrare la situazione. Spero che prima o poi si inverta la tendenza e si trovino strade e anche una legge elettorali che dia una semplificazione allo scenario politico contro la confusione nella testa degli elettori e le astuzie di chi in politica se ne vuole approfittare.

Diario di un candidato

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