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16 set 2020

1) Diario di un candidato

di Luciano Caveri

Terrò un diario della campagna elettorale pubblicato qui quando avrò qualche cosa da scrivere. Sul "perché" sono tornato in pista, presentandomi alle Regionali, le ragioni sono ampiamente comprensibili per chi segua con regolarità o anche sporadicamente questo blog. Penso, beninteso se fossi eletto, di poter essere utile per le esperienze politiche ed amministrative accumulate, su cui non mi dilungo e basta scorrere il curriculum presente in questa pagina per farsi un'opinione. La sola accusa, a parte un recente attacco strampalato sul mio lavoro in "Rai" di un leghista di Borgomanero, è quella di essere «un dinosauro», che immagino dovrebbe essere un terribile insulto che dovrebbe dimostrare che sono vecchio come il cucco. Sarà che ho trovato sino alla sua scomparsa assai vitale e ricco di idee il Senatore César Dujany, che ci lasciati alla soglia dei cent'anni, ma trovo che sostenere che un sessantunenne sia un essere umano "usurato", mi sembrava esagerato e forse nasconde il fatto che fosse difficile colpirmi sul lato dell'onestà personale, e mi auguro anche della competenza. Per cui incasso quest'aurea di vecchiume, ma tiro dritto.

L'alleanza cui appartengo, "Vallée d'Aoste Unie", nasce in ambito autonomista, dopo alcune trattative con altri soggetti, alcuni dei quali hanno dimostrato una certa doppiezza, giocando su più tavoli e ne raccoglieranno i frutti. Trovo che la soluzione di mettere assieme il percorso di coerenza di MOUV' e le energie del gruppo consiliare "Ensemble" - senza alleanze con partiti nazionali e senza esponenti politici che vengano in tournée in Valle per spiegarci cosa dobbiamo fare - ha sortito una buona proposta politica di 35 candidati con interessanti storie personali. L'accusa rivolta alla lista è stata sin da subito - e senza critiche con una qualche sostanza - quella inverosimile di essere di area socialista (da notare che il Partito Socialista è scomparso ormai da una trentina d'anni con "Tangentopoli") per via di alcune notizie uscite ad arte su riunioni politiche cui presero parte ex socialisti - poi in verità transitati da anni in area Union Valdôtaine - come Bruno Milanesio e Leonardo La Torre, trattati da appestati da chi con loro ha collaborato a lungo. Ora, a parte l'aspetto grottesco di questa demonizzazione, si vada a guardare dove si sono collocati nelle liste delle regionali e delle comunali di Aosta vecchi esponenti del "Psi" quando ancora esisteva. In "Vallée d'Aoste Unie" non ce ne sono ed è una constatazione e non un giudizio di valore, perché mi sfugge in democrazia la logica delle liste di proscrizione. La formazione della lista è stata interessante, fatta di molti contatti e da due constatazioni utili come elemento di riflessione. La prima e che molti che criticano la Politica restano restii ad impegnarsi perché pare non sia affare loro. Segno di una crisi della partecipazione democratica su cui riflettere. La seconda è che la preferenza unica peggiora questo distacco non solo creando lotte intestine far chi si candida, ma allontanando anche chi potenzialmente potrebbe impegnarsi nella competizione elettorale, non contando su possibili alleanze in caso di più di una preferenza. So bene che la preferenza unica scardina i giochetti sul controllo del voto, ma bastava lo scrutinio concentrato in pochi seggi, come già esistente, per smontare le combine. Oppure il civilissimo voto elettronico che tanto prima o poi arriverà. Plaudo dunque ai candidati di tutte le liste che si sono messi in gioco.

Diario di un candidato

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