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22 feb 2020

Il voto in Valle d'Aosta il 19 aprile?

di Luciano Caveri

E' ovvio come la scelta del 19 aprile per le elezioni regionali sia sbagliata e furbesca, in un intrico fra le due cose che lascia perplessi e forse scandalizzati, ammesso di avere ancora una sufficiente riserva di sdegno, già ampiamente esaurito in questa Legislatura da dimenticare. Chissà chi sono "il Gatto e la Volpe", più altri animali degni della favolistica, ad avere pensato almeno tre cose per partorire la data e dubito che ne godranno, come pensano. La prima riguarda il vantaggio per chi è più grande ed organizzato oppure per chi metterà assieme debolezze, sperando che facciano una forza, visto che raggiungere in fretta 35 candidati non è facile e non agevola nessuno la preferenza unica che farà dire no a molte persone «per paura di fare brutta figura».

I gruppi politici più piccoli ne soffriranno e specie chi deve raccogliere le firme sul simbolo, perché non presente in Consiglio Valle, di fatto è penalizzato per i tempi ristretti ed è un vulnus per la democrazia. Puzza poi la scelta del 19, a poche ore dalla famosa sentenza del 22 aprile della Corte dei Conti sul Casinò, che tocca molti dei competitor che si riproporranno. Ci volevano buonsenso e buongusto, ma esiste una foga evidente che risulta sospetta, specie per quello slogan stanco, perché infondato, dei drammi dell'ordinaria amministrazione che blocca tutto e tutti. Come se nei periodi pregressi ci fossero state faville politiche e amministrative. Spiace questo misto fra commedia all'italiana e tragedia greca, che mi pare preoccupi ed irriti larga parte dei valdostani. Ma molti dei protagonisti in negativo sono distanti dalla realtà e convinti che trucchi e trucchetti siano scarsamente visibili per i non addetti ai lavori ed affondino in una annoiata routine. Io penso si sbaglino di grosso e solo una visione arrogante può giustificare queste loro sicurezze improbabili. La Democrazia e l'Autonomia spingono a fare scelte condivise su certe regole fondamentali e chi vuole truccare la partita già prima che inizi svilisce anzitutto le Istituzioni e danneggia persino sé stesso per inconsapevolezza e sicumera. Sono amareggiato in particolare da chi sistematicamente dice una cosa e ne fa un'altra, forse nella convinzione che gli altri siano solo dei fessi e che la famosa "Réunion" serva solo come scala per salire su chissà quale cima per primeggiare. Sappiano persone come queste che le loro intenzioni sono, invece, così evidenti che neppure la più abile manipolazione o il più astuto camuffamento servono a qualcosa. Il troppo stroppia e lo si vede persino da distante e non è un bello spettacolo.