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19 lug 2019

Contro i mozziconi

di Luciano Caveri

Quando mi sono occupato di scrivere leggi e presentare emendamenti, ho trovato quanto fosse bello e interessante farlo. Credo che sia stato nella mia carriera politica una delle cose che più mi è piaciuta. Scoprire un problema, studiarlo e giungere alla conclusione che un intervento legislativo ci stava e scegliere se presentare uno specifico provvedimento o inserirlo da qualche parte. Ma ho imparato, a parte il gusto della scrittura e la soddisfazione per vedere approvato un testo, che in Italia le leggi sono un dedalo è che spesso certe norme restano lettera morta. Ecco un caso di scuola per una questione apparentemente banale ma non lo è affatto e ciascuno di noi - compreso il fumatore che compie meccanicamente il gesto da una vita - può testimoniare di averne viste le conseguenze anche nei luoghi più impensati in piena Natura, spesso in luoghi meravigliosi.

Ecco il punto: che cosa si rischia a gettare mozziconi di sigarette per terra. In Italia. Intanto la legge fa riferimento al suolo in generale, stabilendo il divieto dell'abbandono dei mozziconi sul suolo, nelle acque e negli scarichi. Di conseguenza, il divieto vale non soltanto per le strade delle città, ma comprende le campagne, le montagne ed il territorio in generale, comprese le spiagge ed i litorali. La legge entrata nel vigore nel 2016, al fine di sensibilizzare la collettività, ha previsto che chiunque abbandoni sul suolo i mozziconi dei prodotti da fumo va incontro ad una sanzione amministrativa pecuniaria, il cui importo può andare da sessanta euro ad un massimo di trecento euro. Una considerazione importante sul gesto di gettare i mozziconi deve essere fatta anche in relazione alla giurisprudenza penale, che si è interessata della questione in più di un'occasione. Non bisogna infatti pensare che disfarsi dei mozziconi sia un'azione che può portare soltanto ad essere multati, in quanto la Corte di Cassazione ha avuto modo di chiarire come il lancio di mozziconi di sigaretta può integrare anche il reato di getto pericoloso di cose, previsto dal nostro Codice penale punibile con l'arresto fino ad un mese o con l'ammenda fino a 206 euro. E dunque? Una gran parte dei fumatori - come dire? - se ne "impipa" (anche se in verità i fumatori di pipa mi paiono da sempre i più civili). Eppure, purtroppo, c'è poco da ridere. Francesco Battistini sul "Corriere della Sera" scriveva in questi giorni un articolo esemplare, in cui osservava tra l'altro: «Tanto minuscole quanto dannose. Credete che il pianeta soffochi solo nelle bottigliette di pvc? Falso. Pensate che sia tutta una faccenda di discariche o d'ecoballe? Sbagliato. V'hanno raccontato che tanto il mozzicone svanisce presto? Illusi. I rifiuti più numerosi del mondo, e tra i meno smaltibili, non sono le plastiche. Sono quel che resta delle sigarette. Sessanta miliardi al giorno, paglia più paglia meno. Capaci di produrre fino a quattromila sostanze chimiche diverse. Di liberare nell'ambiente l'inquinantissimo acetato di cellulosa, quello che si usa per fare gli occhiali. E infine di vagare anche dieci anni, senza mai disintegrarsi. Cicca cicca boom». La descrizione seguente fa parte del quotidiano di gesti maleducati in un contesto persino più generale: «Invade giardini e marciapiedi, mari e montagne. Una distesa d'avanzi del fumo e del cibo, di filtri spenti e di gomme masticate, di scontrini appallottolati e di fazzolettini usati e di mille occasioni d'inciviltà. Tutta la Terra è "'na carta sporca e nisciuno se ne 'mporta" (Pino Daniele), se non per qualche minuto d'indignazione: una spedizione sull'Himalaya ha trovato ciarpame a quota ottomila e la foto del pulcino marino che riceve il mozzicone dal becco di mamma e prova a mangiarselo come fosse un pesciolino, postata nei giorni scorsi da un'ambientalista della Florida, due anni fa era già stata preceduta dal "sewage surfer" dell'Indonesia, il cavalluccio ripreso sott'acqua mentre nuotava con un cotton fioc rosa tenuto stretto nella coda». Eppure è questa la somma di cattive abitudini e confesso che - non essendo mai stato fumatore - ho qualche responsabilità con le famose gomme americane, che ho sempre chiamato "cicles" (dalla marca "Chiclets" che gli americani portarono durante la Seconda mondiale dalle nostre parti). Ancora Battistini: «Le cicche, i chewing gum, i bastoncini per le orecchie e gli oggetti monouso in genere - denuncia "Legambiente" - tutt'insieme insozzano le nostre spiagge quanto e più di plastica e polistirolo: se ne raccoglie una decina ogni metro di sabbia. Un solo mozzicone avvelena cinquecento litri d'acqua, dice un ricercatore dell'Università californiana di San Diego che ha studiato il problema, Thomas Novotny, e bastano due mozziconi per uccidere l'ottanta per cento dei pesci che nuotano in un litro di fiume o di mare. Tonni e salmoni, spesso, mangiano pesci più piccoli che si sono nutriti di filtri. E il veleno gettato dai fumatori ci ritorna nei piatti. A poco servono le cornucopie portatili distribuite in molti stabilimenti balneari o i posacenere prêt-à-porter. E niente fanno le multe, introdotte nel 2016 anche in Italia, che vanno dai trenta ai cinquecento euro per ogni sporcizia buttata in terra (certi sindaci, a Trento o nel Salernitano, hanno aumentato la sanzione a cinquecento e mille euro). La cicca inquina e divide. Secondo una ricerca "Bva-Doxa" sul rapporto tra odio (molto) e amore (zero) fra scooteristi ed automobilisti, il 77 per cento di chi va in moto teme soprattutto d'incappare nel lancio del mozzicone dall'auto: nello Stato di Washington, abbassare il finestrino e gettare la sigaretta, è un reato. E se a Parigi raccolgono 350 tonnellate di "mégot" l'anno e ora propongono che lo smaltimento sia a carico dei produttori, la "Philip Morris" ha capito quanto rischino i suoi affari, chiedendo in un questionario ai fumatori perché se ne freghino dell'ambiente. Risposte: pensavo che i mozziconi fossero biodegradabili; li schiaccio a terra per evitare gli incendi; l'odore del portacenere mi disgusta». Battistini segnala nel suo lungo "j'accuse": «Raccomandava il Mahatma Gandhi che ogni persona fosse la spazzina di se stessa». Mi sembra che così tutto si riassuma, che sia per le piccole e letali cicche di sigaretta o chewing-gum, ma anche per tutto il resto in un mondo che rischia di essere una grossa pattumiera.