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12 dic 2018

Strasburgo insanguinata non a caso

di Luciano Caveri

Ho seguito con apprensione le notizie che arrivavano da Strasburgo, dove ai mercatini di Natale un islamista ha ucciso persone inermi, riaccendendo i fari sui rischi dell'integralismo religioso nel cuore dell'Europa. Annoto subito la follia di chi sui "Social" ha parlato di una strategia della tensione innescata apposta da chissà chi del Governo francese per distogliere l'attenzione dai "gilets jaunes" e dalla loro protesta. E' ora di punire severamente i seminatori di odio con stupidaggini del genere. Ma torniamo in Alsazia. Quella Regione di confine, dove troppi cimiteri testimoniano di un eccesso di battaglie combattute per disfide territoriali. Ci pensavo, tempo fa ed a maggior ragione in questa occasione, non solo perché Strasburgo è stata per me una città familiare per il lavoro al Parlamento europeo e per il "Consiglio d'Europa", ma perché non è un caso che sia stata scelta questa città per ospitare queste Istituzioni, proprio per questa sua vocazione di terra di confine fra culture è stata considerata significativa per passare dal dolore delle guerre generate dal nazionalismo aggressivo a simbolo della speranza di un'armonia attraverso l'integrazione europea.

Ma in questa zona d'Europa sorgono anche i "Marchés de Noël", nati secoli fa e diventati una meta turistica da non perdere e quelli di Strasburgo, ieri insanguinati, sono uno spettacolo fantastico. Ricordo, infatti, come le origini prime dei mercati di Natale risalgano al XIV secolo in Germania ed Alsazia con il nome di "Mercato di San Nicola" (il Santo dei bambini anche per i walser in Valle d'Aosta), il riferimento nella cristianità del moderno Babbo Natale, che ormai è laico porta-regali nella nostra cultura. Un primo documento attesta un mercato di Natale nel 1434 e lo cita come "Striezelmarkt" (mercato degli "Striezel", un dolce tedesco) nella cittadina di Dresda, il lunedì precedente il Natale. Poi, per via della Riforma protestante e delle critiche al culto dei Santi, il nome originario, quello legato a San Nicola, fu mutato in "Christkindlmarkt", valido ancora oggi. Altri mercati storici sono appunto quello di Strasburgo, che risale al 1570, e quello di Norimberga del 1628. Pian piano l'abitudine dei mercati natalizi si è diffusa in tutta la Germania e da lì in tutta Europa. Europeismo e cristianità: cosa di meglio per un stupido soldatino islamista per un attentato a Strasburgo? Che si chiaro che questi avvenimenti confermano la necessità di non calare l'attenzione verso chi vuole morti noi e la nostra Storia.