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24 feb 2018

Una nuova tappa per Mouv'

di Luciano Caveri

Ne voglio parlare apposta qualche giorno prima attraverso quel principio di trasparenza - raccontare cosa avviene proprio per evitare ricostruzioni fantasiose da "fake news" - che spero sia uno degli aspetti peculiari di questi miei post quotidiani, in cui ci metto sempre la faccia. Mi spiego: sabato prossimo "Mouv'" si trasformerà da Movimento d'opinione in Movimento politico. Un'assemblea aperta prenderà atto di questa modifica di status e di impegni, che avviene per ragioni politiche e tecniche. Dopo un anno di riflessione, frutto della riflessione di un gruppo coeso di fondatori, la svolta politica si è rivelata necessaria, perché l'approfondimento culturale da solo non era più sufficiente. Tecnicamente, poiché si è scelto di correre alle elezioni regionali, era poi necessario avere uno Statuto diverso, che si confacesse anche alla legislazione nazionale in materia.

Conosco, su questa decisione, i commenti malevoli di chi si trova un competitore in più. In particolare l'idea che chi vi scrive ed Elso Gerandin si siano fatti un gruppuscolo per coltivare le proprie ambizioni personali. Scelta dunque meschina per tornare o restare a galla. Due "Pierini la peste" che rompono le scatole, denunciando a destra e a manca come certi progetti, dai cambi di maggioranza a pie' sospinto alla "Constituente" e poi alla "Renaissance", finissero per essere null'altro che vecchie storie di faide apparentemente sedate per poi continuare en cachette, facendo perdere la pazienza anche al valdostano più remissivo. Già le imminenti politiche saranno, ad esiti noti, specchio di questo troppo che stroppia e severa sanzione per alcuni che, nel panorama politico, pensano di essere astuti manovrieri d'alto bordo. Saranno i fatti a dimostrare che chi pensa che il motore sia il farsi un partitino personale resterà con un palmo di naso, se riusciremo a far lievitare in "Mouv'" una fucina di idee e di speranze, specie in un panorama desolante in cui - anche sotto i colpi della Magistratura, pur con gli opportuni distinguo - molto del panorama attuale cadrà come avviene con i birilli al bowling. Per altro l'onestà non è un optional per i politici e c'è da sperare che alle prossime regionali non concorra chi già condannato o chi gravemente inquisito, perché il principio di innocenza, invocabile sino in Cassazione, è talvolta una "foglia di fico" di dubbio gusto sul piano morale dietro alla quale è difficile ripararsi. Specie da parte di chi, in passato, agitava i forconi per un avviso di garanzia o di chi scopre - sogno o son desto - un problema morale nella politica valdostana. Talvolta mi sono domandato se certi ostracismi su di me avessero a che fare con la mia onestà personale. "Mouv'" può contare su di un elemento, altrove assente, quello della coerenza in una Valle d'Aosta dove molti in questi anni hanno fatto clamorosi "salti della quaglia". Le ragioni di questi cambi repentini sono sempre state ammantate da nobili propositi, ma la realtà è che sotto i tappeti preziosi, fatti di «bene comune», «difesa dell'Autonomia», «mettere da parte incomprensioni» ci sono elementi meno nobili e più "terra a terra", che sono leggibili come una cartina stradale. Ciò detto quel che conta è potersi guardare allo specchio e far capire che da qualche parte si debba ripartire e per farlo ognuno può trovare uno stimolo, secondo le proprie visioni e va trovato quanto accomuna. Credo che "Mouv'" possa continuare nel suo lavoro di aggregazione, mettendo assieme azione politica e riflessione culturale: senza questa coppia indissolubile i movimenti politici sono solo comitati elettorali, destinati spesso come tali ad affondare in certe paludi di malaffare, che oggi avvelenano la Valle e danno di noi un'immagine perfetta per farci dire a breve «siete indegni della vostra Autonomia» ed anche all'interno c'è chi lo dice spesso con punte di ignoranza, come chi reclama persino l'arrivo di un Prefetto di nomina romana come soluzione! A settant'anni dallo Statuto è ora invece di ripartire ed anche un vecchio della politica come me (pur privo a giudizio insindacabile di alcuni noti dell'etichetta à la page di "società civile"...) assieme a tanti volti nuovi che sono con "Mouv'", penso possa dare il suo apporto. Bisogna mettere assieme nuove idee per il futuro e visioni di prospettiva ambiziose con la continuità assicurata dall'esperienza. La scelta nel manifesto di una foglia che spunta su di un vecchio tronco rende l'idea.