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20 set 2017

Andorra: il piccolo Stato dei Pirenei

di Luciano Caveri

Era da tempo che avevo la curiosità di visitare Andorra e non solo per mettere una bandierina in più di un Paese visitato sul mappamondo. Ma anche perché, per un evidente interesse politico, quando si discute della grandezza delle Nazioni senza Stato in Europa, cioè di entità che rivendicano a vario titolo una forma di indipendenza ed anche in Valle ci sono stati filoni di questo genere e ce ne sono ancora oggi, si tira sempre in ballo la taglia come una delle ragioni che impedirebbero che fosse da considerarsi accettabile, quando ci sia appunto sostengono i detrattori - un'evidente piccolezza. Così con l'auto, da Perpignan, la più catalana delle città francesi, mi sono letteralmente arrampicato lungo una strada piuttosto infame e minacciata da grandi frane sino allo staterello pirenaico, che vanta un'altimetria media inferiore alla Valle d'Aosta, ma che comunque è rimarcabile: 1.996 metri (la cima più alta, la Coma Pedrosa, svetta sino a 2.942 metri).

In effetti fra mini-Stati dell'Europa - a dispetto di quello si potrebbe pensare - con i suoi 468 chilometri quadrati - la Valle d'Aosta è 3.260 chilometri quadrati! - è il più esteso (più di Malta, Liechtenstein, San Marino, Monaco e Città del Vaticano), anche se basta un'occhiata per capire che un conto è la vastità fatta di montagna e un conto è il territorio abitabile di questa terra incastonata fra Francia e Spagna (meglio, Catalogna e non a caso la lingua ufficiale degli andorrani è il catalano, anche se il francese è corrente). Un Paese che ha due capi di Stato, che vengono chiamati "co-principi", e sono ambedue stranieri. Uno è il Vescovo della cittadina catalana di La Seo d'Urgell, posta esattamente a sud del Principato; il secondo è - caso più unico che raro nel diritto internazionale, se non con qualche affinità con il vecchio Commonwealt - il Presidente della Repubblica francese, che ricopre contemporaneamente le due cariche in due Paesi confinanti. Anche se poi, trattandosi di una carica giuridica, più che altro è simbolica, delega un suo rappresentante locale, come fa anche il Vescovo. Il Sindaco generale, che è anche presidente del Consiglio della Nazione, è la persona che esercita, assieme al Primo Ministro, le funzioni esecutive, dirigendo il piccolo Paese. Andorra ha 77mila abitanti ed è divisa in sette parrocchie, anche se quasi tutti gli andorrani vivono in aree urbane (85 per cento) e non a caso la natura appare molto selvaggia e boscosa (ho visto partire convogli di fuoristrada per gite nelle strade rurali). La capitale Andorra La Vella (19.900 abitanti) è la città più grande, con Escaldes-Engordany (14.400 abitanti) e Santa Coloma (3.000 abitanti) forma un'unica conurbazione, che accoglie circa metà degli abitanti del Principato; gli altri due centri principali sono Sant Julià de Lòria (7.700 abitanti) ed Encamp (7.600 abitanti). La principale fonte per l'economia locale è il turismo con circa otto milioni di turisti l'anno, quasi tutti spagnoli o francesi, che si spostano per lo shopping vantaggioso per via dell'assenza di tassazione sui prodotti, in particolare i carburanti, con il gasolio che è quotato attorno ai 909 centesimi di euro e la benzina sugli 1,069 euro, i prodotti di bellezza e quelli elettronici di vario genere. Anche se i doganieri francesi al confine sono particolarmente occhiuti ed in certi casi smontano le auto per vedere se si è ecceduto rispetto agli acquisti possibili e contingentati.
Altri scelgono Andorra per sciare nella stagione invernale. Si vedono per ospitare gli sciatori parecchi alberghi, costruiti in altezza con l'uso di pietra a vista che rende omogenea l'architettura e naturalmente impianti di risalita di ultima generazione con piste che paiono impegnative e dotate di vasti impianti di innevamento artificiale. In totale ci sono 303 chilometri di piste e ben 98 impianti di vario genere. Lo "skipass" in alta stagione costa 47 euro, che mi pare competitivo. Sull'assetto politico confesso di non avere tutti i termini in mano, se non che Andorra - su spinta del "Consiglio d'Europa" di cui fa parte - ha dagli anni Novanta una Costituzione moderna con chiarezza istituzionale e che i partiti politici che contano sono tre o quattro, coprendo diverse posizioni dello scacchiere politico. Oggi governano i Democratici per Andorra, un partito di Centro che è "rassemblement" di precedenti formazioni politiche, contrapposto al Partito Socialdemocratico. Il caso dimostra - come evidente anche sulle Alpi nel federalismo svizzero con Stati anche minuscoli che compongono con ampi poteri la Confederazione elvetica - che anche un piccolo Paese montano può aspirare all'autogoverno e a quella sorta di "Zona franca" su molti prodotti alimenta positivamente l'economia di Andorra. Questa storia della Zona franca ricorda qualcosa?